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Ranieri: “Frattesi, rispondo così! Cristante, Hummels, Pellegrini, Le Fee e cosa chiedo a Soulé”

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Claudio Ranieri, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa verso la sfida contro il Bologna in campionato. Ecco le sue dichiarazioni, anche su Frattesi e Pellegrini.
Marco Astori

Claudio Ranieri, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa verso la sfida contro il Bologna in campionato. Ecco le sue dichiarazioni, anche su Frattesi e Pellegrini.

MERCATO ESTIVO - "Non sono preoccupato, i problemi si affrontano uno alla volta. Se penso già a giugno, significa che non sono concentrato sulla partita contro il Bologna. So che c’è un grande lavoro da fare, e lo stiamo portando avanti. Siamo consapevoli delle difficoltà che ci sono e sappiamo che, oltre a queste, nel mercato di gennaio si devono trovare giocatori da Roma, che ci possano consentire di avere a disposizione calciatori in grado di darci un qualcosa in più. Questo non è affatto scontato. Tuttavia, io non compro tanto per comprare: se prendiamo qualcuno, deve essere in grado di fare la differenza. Certo, si può sempre sbagliare, perché chi lavora può sempre commettere errori. Magari trovi un giocatore che sembra adatto, che pensi sia da Roma, ma poi arriva, non si ambienta, si innervosisce o ha mille problemi. Per questo motivo, quando scegliamo un calciatore vogliamo conoscere tutto di lui, vita, morte e miracoli. Il calcio è bello proprio per questo, lo sport è bello per questo. Noi rimaniamo con gli occhi aperti, stiamo pensando al mercato attuale e non possiamo permetterci di guardare troppo avanti. La mia priorità in questo momento è la partita contro il Bologna, perché siamo a venerdì e la mia concentrazione è al 100% su quella sfida".


FRATTESI - "Se ne ho parlato con Ghisolfi sicuramente non lo dico a voi. Abbiamo ampia visione su tutto, ma non è prioritario il tutto: noi dobbiamo trovare giocatori per la Roma. Tutto qua. Inutile dare polvere agli occhi dei tifosi: non mi piace. Chi viene deve essere all'altezza: se sbagliamo ci prendiamo noi la responsabilità".

LE FEE - "Dovrebbe andare. Mi è dispiaciuto, sono sincero: ha avuto la disavventura di cambio di allenatori, non ho mai potuto provarlo, ho dovuto dare subito priorità. Ma lui mi piaceva e molto. Lui è andato via perché voleva giocare. Abbiamo due opzioni: se non lo acquistano, avremo un giocatore che ha fatto sei mesi di Premiership e tornerà sicuramente più maturo. Se lo acquisteranno, avremo fatto una plusvalenza positiva".

PELLEGRINI - "Godiamoci questo Lorenzo: si allena sempre da primo della classe. Oggi l'ho visto molto spigliato e concentrato: sabato sera farò le mie decisioni in base alla partita".

SOULÉ - "Si applica e mi piace molto: non ha fatto nessuna richiesta, sa che ha un futuro roseo qui da noi. E' bravo però a me piacciono i giocatori pratici: è quello che gli chiedo. Lui tocca dieci palloni, io voglio che siano importanti per la squadra: non posso pensare che quando prende palla comincia a toccarla 3-4 volte e non succede nulla. Quando un mio giocatore la riceve, deve succedere qualcosa: soprattutto con chi ha quella qualità. Lui ci arriverà, ha tutto per riuscirci".

CRISTANTE - "Dovrebbe riprendere a correre: sta bene, non avverte più dolore e non gli si gonfia più la caviglia. Credo che da domani comincerà a correre in campo e presto tornerà in squadra".

HUMMELS - "Il futuro dipende da lui, se vuole restare e se si sente ancora di giocare: non possiamo forzarlo. E' libero, credo si trovi bene ma ci sono mille cose che dovrà valutare".

ZALEWSKI - "Mi auguro resti, ci conto: si allena sempre bene. Aspettiamo e vediamo".

MERCATO - "Se è possibile fare 3-4 operazioni a gennaio? Tutto può essere, potremmo avere otto mesi di apertura di mercato, eppure tutto si decide negli ultimi due giorni. Non ho mai capito il senso di una finestra così lunga. Perché non farla durare una settimana? Sarebbe intensa, piena, e voi vi divertireste di meno, mentre io potrei allenare subito o sapere che non avrò nuovi giocatori, e sarebbe tutto più semplice. Invece, con una finestra lunga, si inizia a parlare, si fanno mille riflessioni, si aspetta, si rimanda, e poi tutto si concentra negli ultimi due giorni. Ma, alla fine, questo è il calcio, ed è anche il bello del calcio".

DOPO IL DERBY - "Io non credo che ci sia stato bisogno, anche se l’ho fatto, perché come allenatore il mio compito è mettere in guardia la squadra. Sono convinto che faremo una buonissima partita. Poi, saranno gli episodi a decidere se esaltarci o condannarci, ma questo lo accetto. Per me, la squadra, quando scende in campo, deve essere pronta a lottare contro un avversario che eccelle nel pressing, che non ci concederà un attimo di respiro e che ci attaccherà con aggressività. Sappiamo tutto questo. Sappiamo come gioca il Bologna, proprio come sapevamo come giocava la Fiorentina di Italiano o lo Spezia di Italiano. Abbiamo studiato tutto nei minimi dettagli. Ora, però, dobbiamo mettere in pratica ciò che sappiamo".

MENTALITÀ - "Non credo manchi mentalità. Manca quell'aspetto mentale-motivazionale che ti fa dare quel di più. Noi ci siamo vicino. Avete visto che le nostre partite sono gagliarde. Si poteva perdere col Tottenham e col Milan. Queste sono le opportunità che le squadre si cercano. Noi ci stiamo andando vicini. Mancano pochi giorni alla vittoria in trasferta. Io sono per i grandi numeri. Prima o poi ci arriverò. Le squadre domenica si daranno battaglia, noi dovremmo essere bravi ad entrare dentro le vie che si creano".