sosfanta focus Lecce, Di Francesco: “Già scelto il nuovo modulo! Krstovic, Banda, Gallo, Helgason e il mercato…”

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Lecce, Di Francesco: “Già scelto il nuovo modulo! Krstovic, Banda, Gallo, Helgason e il mercato…”

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Eusebio Di Francesco si presenta a Lecce: ecco le parole del nuovo allenatore tra campo e mercato.
Alessandro Cosattini

Eusebio Di Francesco si presenta a Lecce. Ecco le parole del nuovo allenatore tra campo e mercato, riportate da TMW: “Ringrazio il direttore, il presidente e la società per questa opportunità. Sono venuto qui con il mio nuovo staff, tra cui figurano Del Rosso, Pinzi, il preparatore Neri. Mi manca qualcosa però. Il mio pensiero va a Graziano Fiorita, un vero amico. Noi con il mio staff, con la società e i tifosi lotteremo per raggiungere la salvezza con lui che ci guiderà dall'alto. Ci tenevo a ringraziare il mio ex vice allenatore Pierluigi Iervese”.

SCELTA LECCE E MODULO - “Sono qui perché sono convinto che sia il momento giusto e il posto giusto per dare il mio contributo per raggiungere l'obiettivo finale. A differenza dell'anno passato, dove mi sono dovuto adattare alle caratteristiche dei calciatori, risposerò il 4-3-3. Ripartiremo da questo sistema di gioco”.


MERCATO - "Oggi le caratteristiche dei giocatori fanno la differenza ancor più del sistema di gioco. Noi abbiamo terzini come Veiga, Gallo, molto predisposti alla fase offensiva. Quindi cerchiamo di mettere in squadra coppie che abbiano caratteristiche diverse l'uno con l'altro".

KRSTOVIC E NON SOLO - "Krstovic ha dimostrato di essere un ottimo attaccante. Ma nel Lecce ci sono giocatori interessanti. Penso a Banda, che nell'ultimo periodo non è stato brillantissimo. Nel primo anno subentrava al posto di mio figlio e ha dimostrato il suo valore. Bisogna lavorare anche sotto l'aspetto mentale affinché i giocatori trovino fiducia. Le ali devono avere il pensiero dell'uno contro uno. Lo dimostrano le squadre europee, chi domina ha la capacità di avere giocatori che superano l'uomo".

IDEE - "Non esiste solo attaccare, bisogna saper difendere ed attaccare nello stesso modo con la stessa intensità. Che noia sarebbe se tutti gli allenatori pensassero allo stesso modo? E' giusto portare qui a Lecce quello che io sento".

SERGENTE DI FERRO? - "C'è una differenza fra gli spogliatoi di 15 anni fa e quelli attuali. So cosa voglio dai miei ragazzi, so quando serve la carota e quando il bastone. Abbiamo bisogno del dialogo, della condivisione".

LECCE CAMALEONTICO - "Sì, abbiamo un sistema di gioco ma si può costruire in un certo modo o difendere in un altro in base all'avversario. La costruzione dal basso è un argomento che mi infastidisce. Ognuno la interpreta come vuole. Iniziare dal basso in base a come ti vengono a prendere non serve a rimanere lì, serve a fare gol. L'obiettivo non è far vedere che palleggiamo, è cercare il gol".

TANTA PRESSIONE - "Da avversario dico che venire a giocare qui non è facile, per il tifo, l'attaccamento, il numero di abbonati. Dobbiamo portare i tifosi dalla nostra parte con l'atteggiamento. Sul gol cercheremo di lavorarci per migliorare la squadra. A Venezia mi è capitato tante volte di creare tanto, a prescindere dai tiri in porta. Zeman chiamava tiri della disperazione quelli da 40 metri, che per me non sono tiri”.

PIERRET - "Per me è un regista, ad esempio. Ha corsa, fisicità, tecnica. Il regista deve saper muovere la palla principalmente in verticale o tra le linee. Il nostro regista deve saper difendere, avere impatto fisico e dialogare coi propri compagni".

HELGASON - "Al di là del sistema di gioco il calcio è dinamico, non è statico. Le dinamiche sono tantissime. La nostra forza quest'anno deve essere l'equilibrio, sotto tutti i punti di vista".

KABA - "Il percorso di un giocatore che viene da un infortunio è normale che abbia delle difficoltà. So cosa significa rimetterlo in campo e permettergli di adattarsi ai ritmi di un campionato come il nostro. Ha delle caratteristiche da mezzala per me. Poi c'è quella di qualità, di spinta e quello difensivo. Bisognerà cercare di creare abbinamenti di giocatori che mi permettano di valutare chi mettere all'inizio e chi ha partita in corso. Nel calcio non esistono più undici titolari ma bisogna considerare i cambi per sfruttare le potenzialità della squadra intera".