La sconfitta nel derby in casa Inter ha fatto male ma non cambia i piani del club nerazzurro per la stagione: l'obiettivo è quello di far bene in campionato e anche in Champions League.
La sconfitta nel derby in casa Inter ha fatto male ma non cambia i piani del club nerazzurro per la stagione: l'obiettivo è quello di fare bene in campionato e anche in Champions League, senza dare priorità né escludere uno dei due obiettivi. Ecco perché, come scrive La Gazzetta dello Sport, non cambierà il modo di Simone Inzaghi di gestire le risorse, ora in più c'è anche Barella infortunato: "Alla Pinetina si userà pure la parola più masticata: turnover. Lo staff tecnico e il gruppo dei dirigenti condividono, infatti, il punto chiave da cui passerà l’intera stagione: l’Inter è stata programmata e resa più profonda del passato per competere sia in patria che fuori, e vuole essere fedele fino in fondo a questa missione. Insomma, non sarà una serata no, seppur dolorosa, a far cambiare le priorità e a obbligare la squadra a imporre una scelta. Non esiste bivio Serie A-Champions davanti ai nerazzurri, anzi Inzaghi vuole infilarsi in entrambe le strade, convinto pure di percorrerle fino in fondo. Certo, la tempistica dispettosa non ha aiutato: è già di suo complesso passare dal City al Milan in tre giorni, con in più un ritorno ritardato dall’Inghilterra. La convinzione, però, è che, col tempo e con una condizione generale migliore, l’Inter potrà presto affrontare due big match ravvicinati senza pagare troppo. La classifica delle Serie A, ancora molto bloccata, aiuta comunque a tenere il buon umore, nonostante gli schiaffi ricevuti da Pulisic e Gabbia.
Ciò che è accaduto domenica sera, quel senso di impotenza manifestato soprattutto nel secondo tempo, ha sorpreso comunque tanti in casa Inter. È considerato figlio di fattori diversi: il Milan è stato sorprendente, ma la stanchezza del dopo Manchester ha avuto un peso, pure grosso. In realtà, è stata pagata soprattutto l’onda lunga delle troppe partite: la marmellata tra club e nazionali ha portato alcuni big a essere per il momento in condizione davvero traballante. Lautaro è il segretario di questo partito, per questo si penserà a un lavoro speciale per lui: bisogna riportarlo ai suoi standard in tempi brevissimi, anche con sedute personalizzate. Certo, è stato notato che l’argentino e un declinante Mkhitaryan avrebbero potuto riposare anche col Diavolo, e i cambi hanno aggiunto confusione nel reparto di centrocampo, snaturato come mai prima d’ora. È stato, però, apprezzato il discorso finale di Inzaghi che, a mente fredda, ha dato un calcione a qualunque possibile alibi. Da capo-brigata, si è preso l’intera colpa di tutti gli errori serviti a cena. Se possibile, si è spinto pure oltre nel rovesciarsi addosso responsabilità eccessive: secondo l’idea societaria, i contorni di questa disfatta non sono da esasperare troppo. L’unica cosa da fare è ridare gas, in Italia e in Europa: tutti uniti e stretti attorno a Inzaghi, ma diretti sia in Serie A che in Champions".