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Fonseca: “Morata out, situazione gestita. Mai problemi con Theo e Leao, che è cambiato. Pulisic…”

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Il tecnico del Milan Paulo Fonseca, dopo la vittoria contro il Lecce, ha parlato ai microfoni di Sky, DAZN e in conferenza stampa. Queste le sue parole.
Marco Astori

Il tecnico del Milan Paulo Fonseca, dopo la vittoria contro il Lecce, ha parlato ai microfoni di Sky, DAZN e in conferenza stampa. Queste le sue parole.

CAMBIO DI PASSO - "Dopo le prime partite non ci si aspettava questo momento, ma il calcio è bello per questo: le cose cambiano in 90 minuti. Ma siamo qui: è stato importante vincere il derby ed era troppo importante vincere oggi. Con l'Inter c'è stata una grande euforia, ma è sempre difficile tornare alla realtà: i giocatori l'hanno capito e abbiamo vinto bene".


DUE PUNTE - "La scelta è stata fatta perché le caratteristiche di Morata gli permettono di fare il trequartista tra le linee: non sarebbe stato possibile con un attaccante simile ad Abraham. Poi mi piace la loro energia, è anche contagiosa per la squadra: oggi vediamo un Leao che lavora di più con questi esempi".

MORATA - "Ho parlato con lui: voleva giocare e per me era importante farlo giocare. Con il risultato poi abbiamo gestito la sua situazione". E Morata ha parlato così delle sue condizioni: "Sto bene in vista di Leverkusen, ho un po' male: non ho fatto la tournée e tanti allenamenti, adesso inizio a stare bene, era solo precauzione".

THEO E LEAO - "Devo dire una cosa: non abbiamo mai avuto problemi tra di noi. Io ho deciso di non farli giocare contro la Lazio, hanno capito e hanno accettato: dopo quello che è successo ci sono stati tanti dialoghi con i giocatori per capire cosa stava succedendo, per far capire loro il nostro modo di giocare. E loro sono entrati in quello che noi vogliamo. Theo è arrivato tra gli ultimi, ha pochi allenamenti con noi: ha giocato tantissimo l'anno scorso tra club e nazionale. È arrivato qui senza fare niente durante le vacanze e ha bisogno di più tempo per star fisicamente bene. Ma noi siamo stati sempre uniti, abbiamo parlato tanto senza problemi".

FOFANA - "È un calciatore importante, ma tutta la squadra ha avuto un'evoluzione: lui sta bene e ha fiducia. È un nuovo ruolo per lui ma sento che è in crescita ed è importante".

ANCORA LEAO - "Parlare la stessa lingua aiuta. Io ho sempre avuto un bel rapporto con lui, una relazione aperta. Gli ho sempre detto che è un grandissimo giocatore, ma che ora deve essere un giocatore per la squadra. Mi piace molto che è decisivo: oggi ha fatto un grandissimo assist per Theo. Mi piace ancora di più che vedo la sua crescita in difesa, che è nel posto giusto per pressare quando ne abbiamo bisogno. Oggi Rafa è un giocatore diverso e cambiato. Non è perfetto, non fa sempre bene, ma lo fa tante volte e valuto tanto il suo sforzo per aiutare la squadra".

PULISIC - “Pulisic ha una partecipazione più effettiva. Non è che sta solo dentro, in momenti diversi può giocare più aperto. Per me è così è più vicino all’area, al momento dell’assist o del tiro. Lui sa giocare tra le linee, per me è importante. Ha fatto ancora gol perché è vicino alla porta”.

LEVERKUSEN - "Sarà una partita diversa: non abbiamo avuto fortuna perché abbiamo preso le due squadre che giocano meglio in Europa. Non ho ancora guardato molto di loro, ora vado a casa e comincio a prepararla".

GIOCO - "Questa squadra deve imparare a giocare questo tipo di partita. Negli ultimi 30 metri il nostro gioco posizionale deve essere diverso. Durante l’intervallo abbiamo parlato di tanti dettagli per fare meglio. Dobbiamo aspettare negli spazi giusti, capire se è dentro o fuori. Questa squadra non è abituata a giocare così, sapevo prima della partita che sarebbe stato difficile contro una squadra che gioca col blocco basso. Ma la squadra deve imparare a giocare queste partite senza spazi, ma stiamo lavorando. Nel secondo tempo secondo me abbiamo fatto meglio in questo gioco posizionale”.

DIFESA - "Abbiamo avuto nelle prime partite uno spazio molto ampio tra i nostri difensori. Ora abbiamo cambiato, con il mediano che viene ad aiutare ed il terzino che esce dopo. Una cosa è quando difendiamo lontani dall’area, ma quando siamo vicini all’area non possiamo lasciare tanto tempo all’esterno. Dobbiamo essere più aggressivi, con il terzino che deve attaccare l’esterno”.