SCUDETTO - "Sono preoccupato, c'è poco da dire. Una squadra che viene indicata come protagonista assoluta che perde cinque partite... C'è qualcosa che non sta andando per il verso giusto. Non dobbiamo dimenticare che dopo uno Scudetto vinto siamo arrivati decimi. Non è stato di grande insegnamento. Dall'oggi al domani il brutto anatroccolo non diventa cigno. L'anno scorso abbiamo fatto qualcosa di assoluto valore, quest'anno stiamo lavorano ma dobbiamo chiederci come, se lo stiamo facendo con la voglia di rivincita dell'anno scorso o crogiolandoci. Sicuramente è cambiata l'energia, non c'è l'energia positiva dell'anno scorso. I ragazzi sanno benissimo come la penso, mi dispiace di non riuscire a cambiare questa energia. Non sto facendo un buon lavoro o qualcuno non vuole sentire".
PROBLEMI EXTRA CAMPO - "Parlo di cuore, voglia, fame. Aspetti che ti portano a fare qualcosa di straordinario come abbiamo fatto lo scorso anno. Stiamo facendo molta fatica, in questo momento non siamo squadra e mi dispiace perché sono passati 4 mesi. Mi prendo tutta la responsabilità ma non sono convinto di poter cambiare le cose. Non sono questioni tecnico tattiche su cui si può lavorare in campo: i trapianti di cuore non si possono fare. Mi auguro di ritrovare il trasporto e l'entusiasmo che avevamo in passato. Questa squadra dovrebbe avere l'ambizione di fare un campionato da protagonista, invece in questo momento ognuno sta pensando al proprio orticello. Ho affrontato questo problema tre settimane fa, ma siamo di nuovo punto e a capo. Questo significa che non sto facendo un buon lavoro".
COMPITINO - "Nel calcio il compitino non basta: serve passione, entusiasmo, cuore. Cose che il Bologna ha messo in campo, mentre noi ci siamo sciolti alla prima situazione negativa. Mi dispiace anche tirare fuori scheletri del passato come il decimo posto dopo aver vinto il terzo scudetto. Parlerò con il club di questo aspetto perché sto percependo delle cose che non mi piacciono. Dopo 4 mesi facciamo il compitino ma non c'è quell'alchimia e quella positività di lottare tutti insieme per gettare il cuore oltre l'ostacolo: questo mi dispiace molto. Quando si parla di campo, di tecnica e di tattica è un conto, ma questo significa che io non sto facendo un buon lavoro perché non sono entrato dentro i giocatori. Io non voglio accompagnare i morti: se abbiamo voglia di rimetterci in carreggiata bene, altrimenti bisogna che ognuno si prenda delle responsabilità ed io sono il primo. Non voglio coprirmi dietro altri".
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