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Conceicao: “Se sono qui non è un buon segno, obiettivo Champions! Su Theo e Leao…”

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Sergio Conceicao si presenta da nuovo allenatore del Milan. Ecco le sue parole in conferenza stampa davanti ai giornalisti nella sua prima uscita in rossonero.
Guglielmo Cannavale

Sergio Conceicao si presenta da nuovo allenatore del Milan. Ecco le sue parole in conferenza stampa davanti ai giornalisti nella sua prima uscita in rossonero.

CONCETTI - "L'ho detto ai ragazzi. Possiamo cambiare sistema ma c'è uno spirito e la mentalità della squadra non si può negoziare. La fame di arrivare a fine partita sapendo di aver dato tutto di vincerla. Io vivo intensamente la partita e voglio che i giocatori la vivano con la stessa passione".


FRANCISCO CONCEICAO - "Ho cinque figli e li sento tutti i giorni. Francisco sarà un avversario venerdì, a casa è mio figlio".

PROBLEMI - "Non c'è un solo problema, ci sono tante cose che non funzionano. Alcuni parlano di organizzazione tattica, altri di problemi fisici o mentali. Fonseca ha avuto ottime partite e altre meno. Gli allenatori vorrebbero essere sempre continui ma non è possibile. Non voglio entrare nei dettagli perché non è giusto nei confronti di una persona seria come Fonseca".

SCUSE - "Sono orgoglioso. È un piacere per me venire a lavorare in una squadra così importante. Per me è un piacere, un orgoglio, un passo in avanti nella mia carriera e di quella del mio staff. I tifosi sono l'anima del club. Senza di loro è difficile vivere e crescere, e noi dobbiamo rispettare questi valori ed in questo senso lavorare e dimostrarci essere all'altezza del Milan. Se sono qua non è un buon segno, significa che qualcosa non è andata bene. Non c'è tanto tempo per lavorare sulla partita contro la Juventus. Non ci lamentiamo, non cerchiamo scuse", riporta MilanNews.

MILAN - "Contatti questa estate? Il timing non è la cosa più importante. Ogni settimana mi accostavano ad un club interessato a me, parlano sempre ed è normale. È stata una cosa veloce. Perché sono al Milan? Sto allenando una delle migliori squadre al mondo, non potevo dire di no anche se avevo altre soluzioni. La mia scelta è stata subito il Milan quando c'è stato l'invito".

ATTEGGIAMENTO - "Io non devo cambiare atteggiamento, cambiare a 50 anni è difficile. Non ho cominciato ieri. I giocatori sanno che hanno davanti un uomo diretto e giusto. Ci saranno sempre 11 giocatori felici, chi va in panchina lo sarà meno. È la gestione del gruppo. La comunicazione sarà diretta, occhi negli occhi. La pressione fa parte di questo lavoro. C'è fiducia. Possiamo parlare benissimo ma poi servono i risultati".

SISTEMA - "Cambiare? Io non devo dipendere dall'ambiente, io vado con le mie convinzioni a livello tattico. Il sistema non è importante per come lo è la dinamica in campo. La base e il lavoro sarà sulla squadra e sui miei principi. Il calcio per me è semplice, c'è una porta in cui fare gol e una in cui non devi subirne. Il calcio dominante per me sono i risultati. Il tiki taka per me è metterla dentro".

OBIETTIVO CHAMPIONS - "Noi faremo di tutto per arrivarci. C'è tanto lavoro da fare, ci sono giocatori che ora non possono giocare. Dobbiamo lavorare con chi c'è senza scuse. Chi è disponibile verrà per lottare già per vincere la prossima partita. Per un allenatore sarebbe meglio avere tutti a disposizione e gli infortuni fanno parte del calcio".

LEAO E THEO - "I giocatori sono tutti uguali? Per me sono uguali nel modo in cui gestisco lo spogliatoio. Dipende da cosa faranno in allenamento. Se daranno il massimo, il massimo non quello che credono loro, non ci sono differenze. Il discorso è uguale per tutti. Poi ci sono dei discorsi personali, il mio discorso con Leao sarà differente dal discorso che farei con un altro giocatore. A me piace conoscere tutto di un giocatore. Ogni giocatore ha una sua storia e a me piacciono queste piccole cose. Chi merita di giocare me lo dirà il campo. Io ho parlato con tutti".

GESTIONE LAVORO - "Ognuno ha il suo lavoro. La comunicazione la facciamo tutti i giorni. A me piace entrare nei vari dipartimenti, con dottori e fisioterapisti ad esempio che tipo di lavoro fanno. Oggi ho parlato con il nutrizionista. È il mio lavoro. Con la dirigenza parleremo quando ci sarà bisogno, siamo tutti nella stessa direzione e vogliamo tutti che il Milan arrivi in Champions League. Abbiamo anche un titolo da conquistare".

MERCATO - "La prima cosa che ho detto è che voglio conoscere i giocatori del Milan e del Milan Futuro. Non sarebbe stato giusto chiedere subito dei rinforzi, poi ne parliamo se dobbiamo aggiustare qualcosa".