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Conceicao: “Nuovo stop per Loftus-Cheek! Rashford, Leao, Theo, modulo e mercato…”

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L'allenatore del Milan Sergio Conceicao è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Cagliari. Queste le sue dichiarazioni.
Marco Astori

L'allenatore del Milan Sergio Conceicao è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Cagliari. Queste le sue dichiarazioni.

PIEDI PER TERRA - "Abbiamo goduto tanto per la Supercoppa e meritato, ma siamo 17 punti dalla prima in classifica: un club come il Milan non può avere la pancia piena. Dobbiamo concentrarci su domani e cominciare a vincere e convincere per arrivare più in alto possibile. La Supercoppa è passata".


EMOZIONI - "Chiedo scusa chi deluderò, non ci sono emozioni: c'è adrenalina per una partita, per capire dove sono. Ma ho troppe cose in testa, non penso neanche a cosa vivrò: prima del fischio dell'arbitro qualcosa sentirò, non sono una pietra. Ma la cosa importante è preparare i ragazzi per vincere".

THEO E LEAO - "Cos'è cambiato? Cambiare staff è qualcosa di diverso: so come sono le cose. Devi dimostrare e mandare il tuo messaggio, loro devono crederci altrimenti diventa difficile. Ho trovato una bella accettazione di tutto quello che stiamo facendo: abbiamo fatto cambiamenti a livello organizzativo e quello mi lascia contento perché ho trovato uno spogliatoio molto positivo".

LEAO - "Deve correre, sia da esterno che davanti. Deve mettere a servizio della squadra la qualità che ha con la palla e deve imparare ad aiutare senza palla perché il processo è collettivo e non individuale".

LOFTUS - "C'è un piccolo problema con Loftus-Cheek, penso che domani non ci sarà: mi spiace, stava crescendo. Ha avuto una ricaduta ieri: su questo parleranno con voi i medici".

RECUPERARE CHI È FUORI - "Per me partono tutti allo stesso livello, poi giorno dopo giorno in allenamento vedrò chi può entrare all'inizio e chi starà in panchina. Non c'è nessun escluso e nessuno è un titolare assoluto: ogni giorno si lotta per un posto".

MERCATO - "Devo dire la verità: la dirigenza ha provato a parlare con me di questo tema in momenti sbagliati: avevamo partite e anche domani ce l'avremo. Io preferisco farlo nel timing giusto: non è la cosa più importante per me. So che dobbiamo parlarne, ma non in questo periodo. Il giorno dopo il Cagliari forse avremo tempo di parlarne".

RASHFORD - "Se può migliorare il Milan? Ci provate in tutti i modi, in Portogallo è uguale, forse peggio. Qui si parla di calcio e mi fa piacere. E' un bel giocatore come ce ne sono tanti altri sul mercato: vediamo cosa succede".

MODULO - "L'ho già detto, 4-4-2 e 4-3-3. Bisogna avere equilibrio. Oggi un centrocampo a 3 può essere un po' più sicuro: quando avremo una conoscenza di quello che vogliamo noi, mi piacerebbe anche giocare a due punte, ma il lavoro sarà diverso. C'è bisogno di tempo, ma io cambio anche durante la partita: ho dovuto farlo perché c'era bisogno, mi pagano per quello. Lavoriamo in allenamento anche per i cambi, i giocatori sono intelligenti, sanno cosa devono fare".

NUOVI RITMI - "Ogni allenatore ha le sue idee e i suoi metodi di lavorare. Poi è il risultato che comanda. Non è che io ho la formula esatta... Ritiro, doppi allenamenti, i dettagli: se poi i risultati non vengono, quello che paga è l'allenatore. Proverò a far sì che ciò non accada. Qua abbiamo un grande stadio, quando un giocatore alza la mano accorrono in tre e magari stava solo salutando... Siamo troppo coccolati. Ogni allenatore ha le sue idee e metodi di lavoro. Dopo quello che è corretto o no lo dicono i risultati. Non è che io ho la formula esatta. Ho perso partite e titoli al Porto, ma ho anche vinto. Fino ad oggi mi sono trovato bene con il mio modo di fare. Ma dopo se i risultati non vengono quello che paga è l'allenatore, ha le valigie sempre pronte. Proverò a far sì che non succeda. I giocatori sono troppo coccolati, ma anche io sono coccolato. Lo spogliatoio? A me basta il lavoro. Loro si lasciano andare, prima era diverso. Nel 96 ho affrontato il Milan col Porto, abbiamo vinto 3-2. Ora è diverso, bisogna concentrare i giocatori, non è un hobby. È un lavoro, non un hobby".

LO SPOGLIATOIO - "C'era l'orgoglio dei giocatori, ho parlato di questo. È un bel gruppo di giocatori, accettano quello che diciamo anche se le regole sono diverse da quelle di prima. Questa umiltà per accettare queste regole che vanno anche contro le loro abitudini è fondamentale per me. Hanno dato una risposta fantastica, vincendo in rimonta contro Juve e Inter. Ma è il passato, ora dobbiamo migliorare. Devono migliorare tanto, tanto. Ci sono momenti della partita che non mi piacciono, quello che abbiamo fatto l'hanno già fatto altri, anche con titoli molto più pesanti. Stiamo provando di fare qualcosa ed arrivare a fine stagione non contentissimi ma comunque nei primi quattro: su questo stiamo lavorando".

FASCIA DI CAPITANO - "Tutti devono avere le proprie responsabilità. Io sono il leader massimo dello spogliatoio e le prenderò davanti a voi. Tra di noi è diverso: tutti hanno il proprio lavoro, è quello l'importante. Io non creo polemiche col fatto del capitano, per me non conta tanto".

VITTORIA - "Una delle cose che non sono andate e che abbiamo sbagliato è stato il pressing e il timing nel farlo: non abbiamo pressato tanto bene. Dobbiamo migliorare diverse cose senza dubbio. Il miglior modo di vivere il successo è pensare subito che ne abbiamo un altro davanti molto più importante: io ho goduto in quel momento e ho anche ballato, ma poi in pullman pensavo già a cosa fare per stare calmi e pensare al Cagliari".