2) la componente tattica, nel classic quasi nulla, diventa un punto focale del gioco. Una nuova dimensione che rende più attivo e determinate il ruolo del fantallenatore.
3) aumenta, e non di poco, il realismo. I calciatori vengono gestiti e schierati rispettando le proprie caratteristiche tecniche e tattiche.
4) 3-4-3 o 4-3-3 col modificatore? Un ricordo del passato. Con Mantra ci sono 11 schemi che tra vincoli ed opportunità sono equivalenti, dovendo tutti rispettare il necessario equilibrio tattico a cui tende ogni squadra reale.
5) del bello del classic non perdi praticamente nulla, tutto il plus di mantra lo porti a casa come divertimento extra.
6) è decisamente più facile e intuitivo di quanto a prima vista possa sembrare leggendo superficialmente il regolamento. In due settimane si diventa mantristi incalliti, ormai totalmente incapaci di ragionare in base alle vecchia logiche classic (per esperienza, dopo una prima stagione mantra è assai difficile fare in parallelo altri fanta in formato classic, sembra tutto orribilmente banale).
7) durante la stagione si fa molto più mercato: non si scambia più solo Tizio per Caio, ma diventa centrale anche il ruolo di un calciatore. Posso cambiare un'ala con un trequartista o un terzino per un centrale solo perchè ho esigenze tattiche da soddisfare. Sono quindi molto più numerose le potenziali motivazioni che portano a ragionare su uno scambio.
8) come nella realtà, molti calciatori sono polivalenti ed hanno più ruoli. Ciò li rende particolarmente utili nel giochino delle sostituzioni, potendo questi spostarsi a coprire qualche buco di calciatori assenti o senza voto. Per il fantallenatore più attento ciò si traduce nel rendere strategico anche lo schieramento della panchina.
9) mantra premia molto più le scelte del fantallenatore rispetto a quanto accade nel classic riducendo, almeno in parte, l'impatto dell'immancabile componente fortuna.
10) insomma... mantra è più divertente e coinvolgente, veramente chi prova non torna più indietro. Non è una promessa. è una garanzia".
Antonio Rainone
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