GATTUSO - “Ci siamo già incontrati prima della gara, abbiamo chiacchierato come al solito, non avremo problemi a far convergere le nostre idee. Ci siamo presi subito, ha avuto un effetto immediato su questa squadra che per me è fortissima. Non lo dico da oggi, non sono neanche io a dirlo: è il campo che lo sostiene. L’anti-Juventus siamo stati noi in questi anni, per quel che abbiamo vinto e per quello che abbiamo rischiato di vincere. Rino ci ha messo l’autorevolezza che l’ha fatto entrare nella testa dei ragazzi. Una empatia che è scattata subito, tra me e lui, tra lui e in calciatori. Mi riconosco di averci visto giusto e, con modestia, di aver avuto sempre fiuto nella scelta dei tecnici”.
ALLEGRI - “Ho l’abitudine di fare valutazioni ampie e volevo sentire sia Allegri che Gattuso. Chiamai prima Allegri, con cui ho un rapporto diretto e di stima da anni e quando gli telefonai fu onesto e mi disse: Aurelio, sto fermo, ne ho bisogno, non c’è preclusione assoluta, perché avete realizzato un progetto straordinario. E poi noi due ci vogliamo bene. Ma ho deciso di starmene un po’ tranquillo. Chiamai Rino, come da copione, e venne a Roma: e adesso eccoci qua”.
RINNOVI - “Zielinski e Maksimovic? Voi giornalisti avete sempre tanta fretta. Neanche il tempo di ufficializzare quello di Mertens e già siete lì a pressare”.
MERET - “Fatemi godere questo successo, la bella partita di Meret, che è grandissimo: glielo ho detto prima della finale, tra i pali sei un gigante ma devi solo acquisire la capacità di rilancio di Reina od Ospina”.
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