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Il papà di Cutrone: “Si allenava con la nonna, ora ci toglie il sonno! Lo chiamiamo Duracell perché…”

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Il mondo di Patrick Cutrone. A raccontare gli aneddoti del capocannoniere del Milan, arrivato a 9 gol tutto compreso, è il papà dell’attaccante rossonero. Queste le sue parole alla Gazzetta dello Sport: “L’ultimo consiglio che ho dato a...
Alessandro Cosattini

Il mondo di Patrick Cutrone. A raccontare gli aneddoti del capocannoniere del Milan, arrivato a 9 gol tutto compreso, è il papà dell’attaccante rossonero. Queste le sue parole alla Gazzetta dello Sport: “L’ultimo consiglio che ho dato a mio figlio è di non togliersi più la maglia quando segna, non deve diventare un’abitudine. Dev’esserci il rispetto per l’avversario, tanti esagerano. Ma trattandosi di un derby, gliel’ho fatta passare… Poi gli ho dato anche un consiglio più serio: rimettersi a lavorare e dimenticare l’Inter. Non era facile, quella notte non ho dormito nemmeno io”.

LA NONNA - “Quando aveva 4-5 anni costringeva la nonna a fare il portiere in salotto, e aveva già un tiro bello forte. Poi ha iniziato a giocare col fratello, che ha tre anni in più e fa il portiere (ora è in Svizzera al Castello, ndr). Diciamo che qualche centinaio di danni in casa ce li ha fatti: le adorate piante di mia moglie, qualche vetro, compreso quello del tavolo in sala, un paio di vasi”.


SOPRANNOME - “Tarantolato? È bello, ci sta. Noi lo chiamavamo Duracell: scarica gli altri e lui resta acceso. Caratterialmente lo vedo molto simile al suo allenatore. Patrick potenzialmente non ha limiti. Mi viene da sorridere perché Gattuso dice lo vedrebbe anche in porta: ebbene, in un torneo Giovanissimi, contro la Juve, fu espulso il portiere e lui pur di non essere sostituito si mise tra i pali. E parò anche bene”.