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Conte: “Eriksen fuori? Ecco perché! Vidal, Bastoni, infortuni, il mercato: quando lascerò l’Inter…”

Fabrizio Romano

Lunga intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport quest'oggi per Antonio Conte. L'allenatore dell'Inter dice tutto con Andrea Di Caro a formulare le domande, ce n'è per i singoli come per il progetto nerazzurro: “Sono...

Lunga intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport quest'oggi per Antonio Conte. L'allenatore dell'Inter dice tutto con Andrea Di Caro a formulare le domande, ce n'è per i singoli come per il progetto nerazzurro: "Sono un martello, lo so, ma solo così si cresce. Molto abbiamo fatto, molto ancora dobbiamo fare. Ho accettato l’incarico all’Inter sapendo di dover colmare i gap accumulati. Lavoro con questo mantra ogni santo giorno", si presenta così. Qui alcune tra le sue principali risposte, utili anche per il fantacalcio.

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IL PROGETTO INTER - "Sarò felice quando gli avversari non avranno davanti solo 11 giocatori, ma sentiranno di affrontare una cultura, una identità, un sistema di valori, una passione e uno scopo collettivo. Scudetti o coppe sono una conseguenza. Senza una cultura della vittoria non si può mai arrivare ai successi, non almeno in modo sistematico e non a quelli che lasciano un segno. Ma la cultura della vittoria arriva attraverso il lavoro, l’organizzazione. Lo scopo comune deve essere quello di fare scelte giuste che semplifichino il percorso, non che lo complichino. Quando sono venuto all’Inter non conoscevo nulla... né le strutture, né l’ambiente, né le componenti del club, né il settore sanitario. C’è voluto un po’ per capire e farmi capire. Ora conosco tutto e tutti, ed è un grande vantaggio. Sono state cambiate tante cose in un anno: i campi, la foresteria, le strutture, le abitudini. La società e chi lavora nell’Inter mi supporta e mi... sopporta (sorride, ndr). E stiamo migliorando insieme".