ALLENATORE - “Chi vorrei? Marcelo Bielsa. Gli metti in mano i calciatori giusti e in 5 o 6 mesi te li fa migliorare tantissimo, non è un caso che Guardiola e Pochettino lo ritengano il numero uno. E anch’io crescerei lavorandoci assieme. Strano lui, strano io: nascerebbe un rapporto speciale. È un rivoluzionario, ha anche umiltà. E gioca il calcio che mi piace, perché attacca con tanti uomini”.
ALLEGRI - “Il migliore tra gli italiani è Allegri, perché ama la tecnica. È l’unico che parla sempre di qualità. Anche lui ha un’idea offensiva di calcio. Nel Milan lasciava Thiago Silva e Nesta a coprire van Bommel, poi avevamo due ali come terzini, Zambrotta e Jankulovski, e centrocampisti tecnici: Seedorf, Pirlo, pure Ambrosini che si buttava sempre dentro. In Italia danno del catenacciaro a uno che i difende nell’ultimo quarto d‘ora, Allegri non lo è”.
ADANI - “Lele è il Messi degli opinionisti. Se gli chiedi di un calciatore dell’Ecuador o del Guatemala, lui ti dice con quale piede calcia, quali lacune ha. Non so cosa sia successo tra lui e Max, ma se si mettessero mezz’ora a un tavolino scoprirebbero di vedere il calcio allo stesso modo”.
MIGLIOR DS - “Ausilio, perché sa vedere i calciatori prima degli altri. Ha pescato Kovacic a Zagabria, Lautaro in Argentina. Avrà commesso qualche errore, ma chi è che non sbaglia mai?”.
CHIESA - “Punto su Chiesa: si può adattare a ogni modulo, gioca esterno nel 4-4-2 e nel 4-3-3, anche seconda punta. E non è vero che segna poco, anzi: in tre anni e mezzo ha fatto 30 gol partendo dalla fascia”.
ATALANTA - “L’Atalanta mi colpisce da tre anni. Mi ricorda un po’ la mia Samp, anche noi arrivammo quarti e in finale di Coppa Italia, ma non eravamo così continui. E mi piace la Lazio: Inzaghi è bravo”.
SARRI ALLA JUVE - “Un po’ mi ha deluso. Un conto è allenare il Napoli, un altro tutti quei campioni. Quelli dopo un po’ che fanno tattica si annoiano, non rimangono due ore sul campo ad ascoltarti. Ti dicono: dammi la palla che ci penso io. Infatti Allegri faceva 20 minuti di tattica il venerdì e provava i calci piazzati il sabato. Stop”.
RIPRESA - “Io lo fermerei. Come fanno a rimorchiare atleti che sono fermi da due mesi? Dovrebbero giocare ogni tre giorni, ci sarebbero infortuni a raffica: una follia. Negli spogliatoi ci sono 50 persone: come si fa ad azzerare ill rischio? Ci sono interessi importanti in ballo, ma non bisogna esagerare”.
NUOVA CARRIERA - “Io non sono come 10 o 20 anni fa: ho un’altra testa e altre idee, sono più riflessivo. Mi si metta alla prova, firmo anche in bianco. Altrimenti andrò in tv o starò a casa con la mia famiglia: la adoro”.
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