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Cairo: “Perché Bellanova via, c’era mal di pancia! Ho detto un no per Zapata, Pedersen, Gosens…”

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Urbano Cairo, presidente del Torino, ha concesso un'intervista ai quotidiani nella quale ha parlato del mercato granata.
Marco Astori

Urbano Cairo, presidente del Torino, ha concesso un'intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport e Tuttosport. Queste le parole del numero uno del club granata sull'addio di Raoul Bellanova, che è ufficiale all'Atalanta, e non solo.

BELLANOVA - "Il procuratore del giocatore, Paolo Busardò, dopo l’Europeo mi ha trasferito un po’ di mal di pancia da parte di Bellanova, che sperava di andare in Premier. Poi è capitata l’occasione dell’Atalanta, una squadra che fa la Champions, lui andava volentieri e ho preferito lasciarlo partire. Con noi si è sempre comportato bene, ma restare malvolentieri non è un bene. Alla lunga può diventare un problema".


ZAPATA - "Mi è stato anche chiesto Zapata, ma lui voleva restare al Torino, voleva rimanere con entusiasmo, allora ho rifiutato l’offerta molto volentieri. È rimasto e ora è il capitano. Un anno fa ho rifiutato due offerte importanti per Ricci e Sanabria. Nel mercato scorso abbiamo investito 30 milioni e ne abbiamo incassati solo 10 dalla cessione di Singo".

PEDERSEN - "Preferisco non parlare di un giocatore che non è ancora nostro. Posso dire che è un buon elemento, che ha qualità importanti e che lo seguivamo già l’anno scorso". Il giocatore, riporta Fabrizio Romano, è arrivato in Italia per completare il suo passaggio dal Feyenoord ai granata come successore di Bellanova: le cifre dell'operazione sono un milioni di prestito più 3,5 di obbligo di riscatto.

GOSENS - "Qualche perplessità c’era. Poi le sue indecisioni ci hanno spinto a virare su Borna Sosa, che seguivamo dall’anno scorso".

MERCATO - "Faremo almeno altri tre acquisti, sicuramente prenderemo due centrali e il sostituto di Bellanova. Se dovesse esserci un’uscita, non escludo l’ingresso di un giovane di prospettiva, un elemento da far crescere con noi. I giocatori arrivati finora sono validi, lo stanno dimostrando. Un calciatore non può essere valutato solo dal prezzo, una società deve anche essere capace di individuare giocatori di qualità per poi valorizzarli, come fanno tantissimi club in tutti i campionati. Abbiamo preso Coco, Adams e Borna Sosa, ne arriveranno altri. L’obiettivo è quello di fare una squadra forte e competitiva: ripeto, le capacità di un giocatore non possono essere misurate soltanto dal prezzo. Tutte le società di calcio, comprese le più grandi, fanno mercato vendendo, perché il calcio deve essere sostenibile. È un principio, quello della sostenibilità, condiviso da tutti i club, fondamentale per garantire alle società e al calcio un futuro più sicuro e solido".