Lunga intervista concessa dal presidente del Cagliari Giulini alla Gazzetta dello Sport. Tanti i temi affrontati, anche in chiave fantacalcio. Di seguito i passaggi più interessanti: “Mi piace ricordare che nonostante la grave sconfitta contro...
Lunga intervista concessa dal presidente del Cagliari Giulini alla Gazzetta dello Sport. Tanti i temi affrontati, anche in chiave fantacalcio. Di seguito i passaggi più interessanti: “Mi piace ricordare che nonostante la grave sconfitta contro il Napoli avevamo 6 giocatori molto giovani dal primo minuto. Cragno è del 1994, Faragò e Lykogiannis del 1993, Barella e Romagna del 1997, Han del 1998. Credo che sia normale quando investi per il futuro con tanti talenti avere qualche incidente di percorso in più rispetto a quelli dell’anno scorso. Sono ovviamente arrabbiato, quando prendi 5 pere dal Napoli non puoi che essere arrabbiato ma sono altrettanto fiducioso di potere arrivare agli obiettivi che ci siamo dati”.
BARELLA - “Noi del Cagliari così come gli allenatori di squadre di Serie A che sono interessate al giocatore siamo convinti che Barella può giocare da play. Dico di più: c’è una squadra che lo vuole proprio solo come play. Per noi Nicolò è un centrocampista moderno, totale, e i centrocampisti totali alla Nainggolan, quelli che valgono 30-40-50 milioni, sono in grado di giocare in qualsiasi ruolo. Noi dobbiamo creare giocatori, ecco perché il percorso di crescita di Barella per il Cagliari non si è ancora completato: la definitiva maturazione passa giocando in quel ruolo, quindi mi auguro di vederlo in campo proprio come play”.
COSSU - “Lo stesso dico di Andrea Cossu. Anche ai tempi in cui non ero presidente del Cagliari ero d’accordo con Lopez che il ruolo di Andrea era davanti alla difesa. Però deve essere supportato da chi gli sta a fianco. Lui non può essere giudicato per il primo tempo giocato contro la Fiorentina, cosa che invece stanno facendo tutti”.
JOAO PEDRO - “Joao Pedro è importantissimo anche in questo nuovo modulo, è un giocatore che ha tanti estimatori anche come mezzala e può giocare dietro Pavoletti come faceva Hamsik con Cavani prima che arrivasse Lavezzi. Il recupero di Joao è fondamentale per arrivare a quei fatidici 40 punti della quota salvezza”.