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Cabral: “Mi vedo alla Fiorentina a lungo. Jovic? Non è il mio migliore amico…”

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Arthur Cabral si racconta a La Nazione. Dopo il recente exploit, l’attaccante della Fiorentina ha parlato così verso la ripresa del campionato: “Difficile dire se è cambiato qualcosa. Io lavoro ogni giorno al mio massimo per aiutare la...
Alessandro Cosattini

Arthur Cabral si racconta a La Nazione. Dopo il recente exploit, l’attaccante della Fiorentina ha parlato così verso la ripresa del campionato: “Difficile dire se è cambiato qualcosa. Io lavoro ogni giorno al mio massimo per aiutare la squadra. Ora stiamo facendo meglio, con grandi partite. Idolo di Firenze? No, no. Assolutamente, non sono un idolo (ride, ndr). So che i tifosi mi vogliono bene, ma manca ancora tanto per essere un idolo di Firenze. Sapevo che segnando avrei reso i tifosi felici e sono contento per questo”.

PLANTARI - “Era una battuta di Italiano che ha detto che avevo cambiato le scarpe… È un grande allenatore, da quando sono arrivato qua ho imparato tanto con lui e voglio imparare di più perché conosce molto bene il calcio e può aiutarmi a crescere”.


JOVIC - “È stato difficile, perché tutti i calciatori vogliono giocare ogni partita. Se sei un calciatore e non vuoi giocare, meglio fare altro. Ogni giorno vado al campo per lavorare duramente e meritarmi di scendere in campo. La concorrenza è grande. La rivalità tra me e Jovic la lasciamo al mister, sceglie lui chi deve giocare. Se lo fa lui non sono arrabbiato e viceversa, così abbiamo un rapporto normale, di grande rispetto. Non posso dire che sia il mio migliore amico, ma neppure il contrario. È un compagno”.

IDOLO - “Sono brasiliano e da quando ero bambino sognavo di essere Ronaldo, il nostro Ronaldo”.

FUTURO - “Mi vedo qui a lungo, anche se penso sempre al prossimo allenamento, alla prossima partita. La mia testa funziona così. Sono concentrato su questo campionato perché si possa fare la storia di questa società”.