ILICIC - "Per risalire dalla depressione devi aggrapparti a qualcosa che hai dentro. Io mi sono imposto di trovare il modo di uscirne. Ce l'ho fatta dopo 7 mesi senza prendere una medicina, anche se tutti me ne propinavano. Ho trovato la forza avvicinandomi all'arte, prendendo emozioni dai quadri".
ERRORI - "'Boia chi molla' è stato un errore, con la consapevolezza di oggi. Io però ne ignoravo il significato, come per il numero 88. Quando si fanno investimenti, invece, ci sta che qualcuno possa andar male, e nel mio caso si è ammalata la persona che gestiva un'azienda. In Italia poi ci si sofferma sugli errori, per felicità da disgrazia altrui, ma io ho pagato tutto con la mia faccia: morirò con la felicità di essermi speso e aver vissuto".
SCOMMESSE - "Sono l'attacco più vergognoso. Mi dà fastidio sia stata messa in dubbio la mia correttezza sportiva. Se ho scommesso – e mai sulle partite – è stato perché chi vive la nostra vita deve trovare una trasgressione. Io non vado in discoteca, non ho mai fatto uso di droghe, ho sempre avuto solo una donna. Scommettevo, ma quelli sono fatti miei. E da lì a vendere partite, al riciclaggio, ad altre cose losche... ce ne passa".
PARMA - "Vediamo come finiamo e come finisco io. Sento la responsabilità di rappresentare la gente di Parma, che mi dà amore incondizionato. E qui... colpo di scena. Mi sono dato un obiettivo: se l'Italia non andrà ai Mondiali, mi toccherà puntare ai prossimi. Non mi sorprenderebbe trovarmi a 48 anni in grande forma. Jordan non escludeva di giocare a 50 anni? Lo capisco, tanto alla fine comanda solo lui: il campo".
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