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Tudor: “La decisione su Provedel! Così vedo Zaccagni e Rovella, su Immobile e Castellanos…”

Guglielmo Cannavale
Le condizioni di Provedel, tornato in gruppo in settimana, ma non solo. Igor Tudor fa chiarezza in conferenza stampa alla vigilia di Monza-Lazio.

Le condizioni di Provedel, tornato in gruppo in settimana, ma non solo. Igor Tudor fa chiarezza in conferenza stampa alla vigilia di Monza-Lazio: "Sarà una partita difficile come tutte in Serie A. Meno partite rimangono e più sono importanti, ognuno lotta per i suoi obiettivi e noi dovremo preparare la partita al massimo per fare il nostro meglio".

PROVEDEL - "Provedel non è recuperato. Ha fatto solo 2-3 allenamenti in gruppo con noi. Uno che sta fuori due mesi e poi fa 2-3 allenamenti è in dubbio per andare in panchina, non per insidiare Mandas".

ZACCAGNI - "Zaccagni ha fatto mezz’ora all’ultima, vedremo oggi come prepararla. È un giocatore importante, viene da un periodo abbastanza problematico per gli infortuni. Però mancano poche gare. Noi dovremo essere bravi a capire come utilizzarlo. Più incisivo in zona gol? Ha fatto già tanti gol negli anni precedenti, non è che sia non conclusivo. Poi dipende se giochi più vicino alla porta. In una rosa bisogna far giocare quelli più forti, avendo equilibrio. Vogliamo avere più gente che fa gol. Lui può giocare sulla fascia, anche dietro. Ha la qualità di saltare l'uomo, è bello da avere nella rosa".

CASTELLANOS E IMMOBILE - "Vedremo ancora oggi, sono tutti e due possibili titolari. Anche se la parola titolare conta fino a un certo punto. È una crudeltà del calcio, bisogna sempre riconfermarsi. È una cosa brutta e bella insieme. C’è sempre da confermarsi, c’è sempre una prossima gara. La vita del calciatore è questa".


ROSA - "Quello che ho capito in questi 45 giorni qui a Roma è che c'è una grande passione e una grande appartenenza di chi ama questo club, penso però che essendo obiettivo ed essendo arrivato da poco c'è poca obiettività quando si fa comparazione delle rose. In Serie A ci sono 20 squadre e bisogna essere obiettivi nell'analisi della qualità della rosa, al 70/80% la qualità della rosa incide, il resto lo fa l'allenatore e la società. La qualità della rosa è fondamentale, io vedo che nel mondo Lazio manca obiettività nel capire la valutazione giusta quando si parla delle rose. Vedendo anche le prime conferenze di Sarri, lui provava a far capire questa cosa alla gente. Però quando c'è tanto amore, c'è meno obiettività. Un allenatore e un club devono essere sempre obiettivi e giusti, quando si carica qualcosa che non è collegato con l'obiettività non si fa una cosa giusta. Se mi viene chiesto di vincere i 100 metri ma so di essere tra gli ultimi non si fa una cosa giusta, poi è giusto caricare l'ambiente e creare delle aspettative superiori per avere quella spinta in più. Bisogna però mantenere l'obiettività, altrimenti non si fa il bene del club. Ieri ho visto un ragazzo di 27/28 anni, un tifoso della Lazio che mi ha chiesto lo scudetto. Abbiamo parlato di questo tema, lui la vive con cuore ed è giusto così, ma poi ci vuole anche obiettività".

ROVELLA - "Ha fatto un campionato interessante, vedendo le partite di quest'anno. Poi ha avuto questo infortunio importante al pube che lo ha rallentato. Mi piace perché capisce di calcio ed è tignoso. Deve mettere qualche chilo, un po' di muscoli. Stiamo facendo un programma, lui è molto voglioso di crescere e di capire. Poi c'è gente che sta facendo bene in quel ruolo, è difficile fare fuori chi sta facendo bene. Bisogna avere pazienza".

PALLADINO - "Lo conosco da bambino, lui era un primavera quando io ero alla Juventus e lo conosco. È sempre stato un ragazzo sveglio e curioso che si interessava a tutto, ha iniziato da poco questa carriera che è bella e affascinante. Sta facendo bene il suo percorso, domani mi aspetto una gara super difficile, loro sono ben organizzati con ottime qualità in fase offensiva. Dovremo fare una gara seria e sul pezzo".

ANCORA ROSA - "Non mi esprimo su quello, qualsiasi cosa dico creerebbe polemica. So dove va collocata la rosa della Lazio, per me è molto chiaro. L'obiettivo è sempre quello di fare meglio rispetto alla posizione dove si dovrebbe stare. Chiaramente la Lazio non era da secondo posto lo scorso anno, poi l'obiettivo personale di ogni allenatore è sempre quello di tirare fuori il massimo dalla rosa. Poi ci sono le altre squadre che magari fanno meno bene, ci sono sempre quelle dinamiche in un campionato. Se ogni squadra fa quello che deve 99,9% della classifica si sa a inizio anno. La bellezza del calcio invece è l'imprevedibilità che può fregare la gente e va oltre l'obiettività".

ATALANTA-FIORENTINA - "Giocare a fine campionato non è una cosa né giusta, né regolare. Nel calcio italiano c'è tanto da migliorare su queste cose, io capisco che il calendario è complicato ma bisogna migliorare sulla regolarità di queste partite e nei modi di organizzare questi recuperi".

COSA VEDERE IN PIÙ - "Ogni partita è una battaglia a sé, tu lavori sempre uguale sulle cose che vuoi migliorare e che vuoi aggiungere. È bella la solidità difensiva, abbiamo lavorato molto più sull'attacco, quasi un 80% sull'attacco e un 20% sulla difesa. Eppure la cosa che stiamo facendo meglio è proprio questa fase difensiva, dove serve cuore e voglia di non subire gol. Ci sono state partite difficili come quella col Verona, saranno solo partite difficili da qui alla fine".

ATTACCO - "Meno gol dell'anno scorso? Non so cosa manca, sono anche annate. Non manca niente in realtà, abbiamo anche fatto dei gol in queste 7 gare. Poi è importante sempre creare occasioni. Sono convinto che in queste quattro gare tutti quelli davanti daranno una mano".


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