PERCORSO - "Dovunque sono stato cerchiamo di fare delle cose che consentano a tutti di sentirsi coinvolti dentro e fuori dal campo. In Italia e nel territorio in cui viviamo non c'è niente di meglio che proporre un'esperienza di questo genere. Se hai voglia di crescere e di apprendere ti può aiutare anche una semplice pizza con i compagni di squadra. A me ha fatto molto piacere, immaginiamo altri momenti per valorizzare tutto quello che ci offrono la nostra città e la nostra provincia. Cibo, mare, pesce. C'è tanto. Le idee non mancano. Quanto alla prima parte della domanda, nel mio dizionario esiste una differenza tra processo e progetto. Il progetto ha un inizio e una fine, il processo non si interrompe mai. E questo concetto vale soprattutto nel calcio, sport nel quale l'intelligenza emozionale sposta gli equilibri. Io alleno 18 calciatori con nazionalità diverse e questa cosa, vi garantisco, ha una sua valenza. Inserire i nuovi, nel nostro caso specifico, va oltre l'aspetto tecnico e tattico. Contano anzitutto i rapporti, avvicinare cultura e situazioni differenti nel più breve tempo possibile. Noi abbiamo fretta perchè vogliamo raggiungere i risultati".
AVVIO DIFFICILE - "Io vedo una squadra convinta, allegra, che vuole apprendere e ama lavorare. E' stata una settimana di qualità e intensità individuale e collettiva, tutti vogliono dare una mano per arrivare alla vittoria. La strada mi sembra quella giusta. Sappiamo che ci sono delle difficoltà, più la famiglia è unita più ci toglieremo soddisfazioni. Ancora una volta ho visto la connessione giusta con la nostra tifoseria, in tutti gli stadi dove giochiamo ci trasmettono una forza importante e a noi tocca renderli orgogliosi. Speriamo che domani possa essere una giornata piena anche sotto questo punto di vista".
ZONA RETROCESSIONE - "Sin dalle prime esperienze ho sempre cercato di ascoltare l'allenatore e studiare il mio avversario diretto in relazione alla zona di campo da occupare e alle strategie collettive. L'approccio alla partita è semplicemente ricordare quello che hai fatto per prepararla. Una sorta di visualizzazione collettiva, in cui ripercorrere in pochi secondi quanto ho appreso nei giorni precedenti. Ho avuto due momenti di difficoltà: la finale di Champions tra Juventus e Borussia Dortmund e la gara tra Real Madrid e Juventus. Sono state le due gare che, a livello emotivo, sono state diverse da tutte le altre della mia carriera. Ho chiesto ai ragazzi di focalizzarsi su ciò che possiamo controllare, in fase di possesso e in fase di non possesso. Più i concetti sono chiari, più puoi anticipare i tempi e leggere nella tua mente quello che l'avversario sta per fare".
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