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Conte: “Kvara resta e veto anche su Di Lorenzo! Folorunsho, Meret, Lukaku e le ultime su Osimhen”

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Antonio Conte si presenta. Ecco la prima conferenza stampa del nuovo allenatore del Napoli, di seguito tutte le sue parole anche sui casi più spinosi.
Guglielmo Cannavale

Antonio Conte si presenta. Ecco la prima conferenza stampa del nuovo allenatore del Napoli, di seguito tutte le sue parole anche sui casi più spinosi.

ACCOGLIENZA - "E' la prima volta che mi presentano in questo modo, c'è un filo di emozione nonostante abbia alle spalle una carriera lunga nel calcio. Ringrazio Napoli: di solito io prima di ricevere do qualcosa, stavolta ho ricevuto tanto affetto ed entusiasmo. Non mi resta che restituire".


PROMESSA - "Io posso promettere serietà: è una parola sottovalutata. Serietà nel dare tutto per il Napoli, nel trasmettere la mia cultura a livello lavorativo, la mia mentalità e le mie idee calcistiche. L'obiettivo per un allenatore, al di là del fatto di riuscire a primeggiare e scrivere la storia, è rendere orgogliosi calciatori e tifosi: il tifoso deve riconoscersi nella sua squadra, l'obiettivo massimo è renderlo orgoglioso. Nel calcio c'è la vittoria e c'è la sconfitta: ma non deve esserci l'attenuante di non aver dato il massimo. Io posso promettere che daremo più del massimo: grande serietà sotto tutti i punti di vista. Napoli è una piazza importante, passionale e lo sarà sempre: da parte nostra dovremo cercare di alimentare questa passione. Deve essere una responsabilità, dovremo alimentarla ancora di più: c'è un grande fuoco, dovremo farlo diventare più alto insieme".

FACCIA DEL NAPOLI - "Avremo una faccia incazzata, veniamo da un'annata in cui tante cose non sono andate per il verso giusto: dovremo avere una faccia arrabbiata e trasferire la voglia di rivalsa in campo".

MERCATO - "Cercheremo di fare le cose migliori per non sbagliare e far arrivare qui calciatori che possano migliorare la rosa".

PILASTRI CHE VOGLIONO ANDARE - "Li stiamo gestendo insieme al club al meglio: io sono stato molto chiaro col presidente, prima di parlare di contratti ed aspetti economici, ho voluto la sola rassicurazione del fatto che avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi avrebbe potuto prendere altre strade. Su questo sono stato molto categorico e chiaro: se parliamo di progetti e riscatto e poi diamo via i migliori, allora è tutto un controsenso. Ho trovato grande condivisione da parte del club, ho parlato anche con tutti i ragazzi: avevo voglia di conoscerli e fargli capire le mie idee. Ho sentito cosa avevano da dirmi e alla fine se ci sono problemi li risolvono: la decisione è sempre mia. I giocatori che fanno parte del progetto saranno al 200% giocatori del Napoli: questo deve essere chiaro a tutti. A Napoli non c'è confusione, c'è chiarezza: noi sappiamo cosa fare e lo faremo. Io mi auguro che in questo mio percorso che il Napoli venga visto non come una squadra di passaggio, ma come una meta: altrimenti facciamo solo discorsi su discorsi. Il giocatore deve venire sapendo che sta in una squadra che lotterà per qualcosa ogni anno e deve sentirsi partecipe e responsabile: se ogni anno viene il mal di pancia, poi sta con me ogni giorno, gli racconto due cose. Il discorso di non essere contento non lo accetterò mai, patti chiari e amicizia lunga: se qualcuno non è contento, sta al mio fianco e troveremo qualcosa da fare per divertirsi".

DI LORENZO E KVARA - “Di Lorenzo? Oltre ad essere un giocatore top, capitano e molto bravo, lo considero una persona molto per bene e importante nello spogliatoio. Lo stesso dicasi per Kvara. L'anno scorso è stata un'annata in cui la frustrazione ha portato a situazioni non proprio limpide: i calciatori sanno benissimo che ci stanno le difficoltà. Siamo tutti uomini, bisogna rimboccarsi le maniche con fiducia: ho a che fare con uomini e bravi calciatori, dobbiamo ricominciare sapendo che deve essere una stagione di rivalsa. Sapevo benissimo della situazione di Kvara, Di Lorenzo, Lobotka e Anguissa, sui quali io ho posto un veto assoluto".

OSIMHEN - "So benissimo la sua situazione e che ci sono accordi col club: è totalmente diversa dalle altre. Io assisto. Il giocatore è di livello altissimo ma non posso entrare in alcun discorso: fa parte di accordi precedenti che mi sono stati detti e che io ho accettato".

MERET E CAPRILE - "Meret è il nostro portiere, gode della mia massima fiducia: ho già parlato con lui e sa benissimo quali sono oggi le mie richieste nei suoi confronti. Stiamo parlando di un portiere che ha grandi potenzialità: gode della mia massima stima e fiducia. Al tempo stesso sta arrivando anche Caprile: lo stavo seguendo perché ha fatto un percorso importante e sta con noi. Contiamo su due portieri che possono essere presente e futuro del Napoli per anni".

ANCORA KVARA - "Rimane. No perché sento delle perplessità. Ripeto, non bisogna averne. Sono stato molto categorico su questo. Non vorrei neanche che in futuro ci sia di nuovo questo ritornello. Questa bellissima notizia gliel'ha data il presidente. Kvaratskhelia è un giocatore che ce ne sono sempre di meno con queste caratteristiche, per questo non è un capriccio il voler tenere Kvara. Lo considero un giocatore veramente forte, come Di Lorenzo. Forte nell'uno contro uno se sta sulla fascia, ma forte anche quando viene dentro comunque è anche un fantasista, crea delle situazioni non solo a livello di gol suo ma anche di assist molto importanti. Io penso che se Kvara lo tieni sistematicamente dentro al campo, un po' lui perde la sua libertà mentale io penso. Dobbiamo assecondare le sue caratteristiche, faremo questo con lui e con i giocatori che abbiamo in rosa. Abbiamo lui, Politano, Ngonge, Lindstrom... Tutti giocatori che comunque hanno la capacità di saltare l'uomo nell'uno contro uno ma al tempo stesso di giocare dentro al campo. L'idea tattica è molto chiara: dobbiamo solo decidere quando vorremo difendere con cinque giocatori perché le squadre magari sono molto più forte, o a quattro e accettare la superiorità numerica. Però il modo di costruire e attaccare sarà molto simile".

LUKAKU - "C'è tanta voglia di cominciare: quando succedono annate come la scorsa non bisogna farsi prendere dal panico, bisogna essere freddi e fare le giuste riflessioni e prendere le giuste decisioni. La maggior parte dei calciatori verrà confermata, li considero validi anche come uomini. Cercheremo di fare quelle cose che non saranno tante ma mirate per portare benefici e a rinforzarci. Le competenze sono importanti, anche nello scegliere i calciatori: il mio pregio è riuscire a migliorare i calciatori, spesso ce la faccio e so che posso contare su una buona base. So che ci saranno situazioni in entrata e in uscita che cercheremo di fare nel migliore dei modi rispettando sempre i nostri parametri: cercheremo di fare cose giuste affinché possiamo diventare più forti. Romelu è un calciatore forte, come Osimhen, calciatori eccellenti: c'è solo da ammirarli quando giocano, vuoi sperare sempre di averli dalla tua parte e mai contro".

BUONGIORNO - "I numeri spesso non dicono la verità, ma ci sono e devono far fare riflessioni: il Napoli ha preso 48 gol, è stato la decima peggior difesa del campionato ed è finito decimo. Il dato che lascia sconcertati è che abbiamo subito 27 gol in casa, la 15a peggior difesa in Serie A: bisogna ritrovare equilibrio. Io non ho mai visto squadre che vincono o si qualificano in Champions con difese che prendono tanti gol: nel calcio, se vuoi avere un fine vincente, deve esserci equilibrio, bisogna trovare la via di mezzo. Noi dobbiamo fare riflessioni e capire: quando prendi gol non è questione solo della difesa, così come quando lo fai è tutta la squadra che lavora. Vogliamo apportare correttivi: girano tanti nomi, cercheremo di trovare il profilo migliore rispettando sempre determinati parametri. Cercheremo di fare qualcosa in difesa per dare più equilibrio e sostanza".

RASPADORI E FOLORUNSHO - "Il compito mio non riguarda solo cercare di migliorarli. Il mio obiettivo è cercare di migliorare tutti i giocatori della rosa. Il pensiero mio è che finché non smetti di giocare a calcio tu fino all'ultimo giorno hai possibilità di migliorarti. Ho sentito Folorunsho, che anche lui come Caprile ha fatto un percorso importante, oggi ha questa nuova sfida. È uno step in più che si appresta a fare. Ha qualità fisiche impressionanti, sicuramente è uno di quei giocatori che sono molto curioso di conoscere quanto prima. Raspadori ha grandi qualità tecniche, secondo me ha grandi margini di miglioramento e ci può dare tanto. Ma ho veramente necessità e voglia di conoscerli quanto prima. Perché una cosa è guardarli in televisione e un'altra è averli sotto mano e capirne le potenzialità e capire dove poterli migliorare".

IBRA - "Io mi considero un manager tecnico. Il presidente lo sa gliel’ho detto: io mi considero esattamente così. Lo sono da un punto di vista tecnico e non solo, voglio avere voce in capitolo. Magari da un’altra parte questo mio lato caratteriale poteva dar fastidio”.

MODULO - "Penso che nei momenti di difficoltà ogni tanto bisognerà vedere, due anni fa abbiamo vinto lo scudetto e l'anno scorso abbiamo fatto un'annata sicuramente da dimenticare. 'Scurdammece o passato' sicuramente è giusta, però penso che il dolore ce lo dobbiamo portare un po' dentro. Quel dolore ci aiuterà quest'anno a fare quel qualcosa in più di cui noi abbiamo bisogno. Questo è fuori dubbio. Dal punto di vista tattico, le caratteristiche dei giocatori sono molto importanti. Noi abbiamo dei giocatori con caratteristiche importanti soprattutto dal punto di vista offensivo. Io penso che l'allenatore bravo è quello che mette i giocatori in condizione di esaltare le proprie caratteristiche. Io non andrò mai dietro a una mia idea per snaturare i calciatori che ci sono. Io cercherò sempre di trovare l'idea giusta per esaltare le caratteristiche dei nostri giocatori. Da un punto di vista tattico penso che saremo molto duttili, poi ci voglio lavorare con questi ragazzi, perché sto parlando di calciatori visti in televisione. La sostanza è quando io li ho sotto mano percepirò veramente le caratteristiche di ogni singolo giocatore. Poi una mia idea ce l'ho già, però la voglia sarà sempre quella di fare un gol in più dell'avversario altrimenti non vinciamo".

PERCHE' IL NAPOLI - "Ho scelto Napoli per il progetto: ho firmato per tre anni, il club è stato molto chiaro su quello che potremo fare. Il progetto di cui abbiamo parlato è quello di cercare nel più breve tempo possibile di far diventare di nuovo Napoli un'alternativa credibile alle solite note: questo è importante. Il Napoli 14 anni fa è riuscito ad entrare in Europa, si è vinto uno scudetto e l'anno scorso c'è stata un'annata non positiva: c'è da ricostruire e ricominciare, ci vorrà tempo e pazienza. Io sono del pensiero che chi ha tempo non aspetti tempo: cercheremo di prenderci questa responsabilità affinché il Napoli diventi un'alternativa credibile a chi vince di solito lo scudetto. Mi ha dato entusiasmo, ho sentito qualcosa in pancia: siamo qui e non vediamo l'ora di iniziare".

ALTRI CLUB - "Di mercato si può dire e non dire, dall'estero era arrivata qualche proposta, anche interessante: però c'era un discorso avviato col presidente in cui c'era una promessa che ci saremmo rivisti e a bocce ferme avremmo deciso se voler lavorare insieme oppure se continuare ognuno per la propria strada. Abbiamo trovato la giusta quadra in tutto: abbiamo voglia di ricominciare per ridare di nuovo stabilità e fare qualcosa di importante".

COME E' STATO CONVINTO - "Io sono un uomo del sud: conservo le mie origini e so cosa significa vivere al sud e cosa rappresenta il calcio qui. Per me non è altro che un ritorno a casa da allenatore di una grande squadra e della rappresentante del sud. Per me è una grandissima soddisfazione e un onore tornare qui da allenatore della squadra che lo rappresenta".

QUANTO CI VORRA' - "Il presidente ha parlato di ricostruzione e di voler ricreare fondamenta importanti per essere competitivi: chi ha tempo non aspetti tempo, io partirei già domani a fare battaglia. Però dobbiamo essere realisti e bisogna tenere conto che due anni fa si è vinto lo scudetto ma la cosa più imminente è che l'anno scorso la squadra è terminata a 40 punti dalla prima e a 20 dalla seconda, distacchi abissali che l'hanno portata al decimo posto. Sono dati, non bisogna mettere la testa sotto la sabbia: non bisogna pensare che si cambia allenatore e tutto diventa facile: c'è un progetto, non possiamo competere con le solite note per monte ingaggi e investimenti, ma creando basi solide con cultura del lavoro. Dobbiamo lavorare: su questo non ci deve battere nessuno. Qualcuno può essere più forte a livello di investimenti, non possiamo farci niente: però sulla cultura del lavoro e sulla mentalità e la voglia di ammazzare sportivamente l'avversario, non dobbiamo essere secondi a nessuno. Se riusciamo in questo, l'altro gap possiamo colmarlo. Cercheremo di accorciare i tempi, io non ho tanta pazienza nel fare il comprimario".

ELETTROSHOCK - "L'unica esperienza che vedo in comune con questa è il Chelsea: due anni prima aveva vinto, poi hanno mandato via l'allenatore e sono arrivati decimi e poi abbiamo vinto la Premier. E' stato fatto qualcosa di incredibile, sapete che lì ci sono superpotenze: riuscire a vincere dopo un decimo posto è stato incredibile. Io non posso promettere la vittoria, ne vince solo una: però posso promettere che inizieremo un percorso in cui dovremo essere competitivi per la vittoria. Testa bassa e pedalare: bisogna parlare poco, tutti, dobbiamo fare i fatti. C'è poco da fare proclami, facciamo i fatti: io sono una persona del fare, il dire o vendere aria fritta non fa per me. Io sono essenziale e neanche tanto paziente: dobbiamo stare zitti e pedalare cercando di recuperare quanto perso".

SFIDA - "Arriva nel momento giusto, penso di essere un allenatore che ha maturato esperienze che mi portano ad affrontare questa sfida con entusiasmo e voglia. Mi hanno chiesto se ho paura, ma paura di che? E' un piacere per me, sapendo le difficoltà: chi mi conosce sa benissimo che nessuno mi ha regalato niente. Quello che ho conquistato l'ho fatto col sudore e la fatica. Dobbiamo capire che abbiamo il privilegio, ma il talento, senza la voglia di lavorare e l'ossessione di migliorarsi, non è niente. Ho voglia di godermi questa passione e cercare di ricambiare l'entusiasmo: sono convinto di poterlo fare, ci metterò tutto quello che ho".

SPOGLIATOIO - “La leadership la conquisti con l’esempio dentro il campo col lavoro. Io farò vedere ai miei giocatori che io son pronto a dargli tutto per proteggerli e non solo. In cambio voglio che loro mi diano tutto. Questo è alla base del rapporto che voglio con i miei giocatori”.