CHIAMATA - "Quando ti chiamano certe società è difficile dire di no, la storia nelle scelte è importante. L'Udinese ha storia da società seria, dove puoi venire e lavorare, sono state ore sicuramente intense, la chiamata è stata così veloce... ma era giusto accettare, ho le giuste motivazioni. Il momento sicuramente è complicato ma partiamo da una buona base, la squadra ha problemi ma ci sono qualità, tecniche e umane. Ho visto i giocatori, sicuramente c'è da lavorare, come detto ai giocatori se aspettiamo partita per partita di non subire gol, di fare questo e quell'altro non ce la facciamo, dobbiamo subito pensare di alzare l'asticella, quattro vittorie sono poche, dobbiamo tutti subito alzare l'asticella".
STORIA - "I giocatori quando entrano in questa struttura vedono le maglie di chi è passato per di qua e già lì devono rendersi conto di cosa è stato fatto da chi è passato per di qua. La storia di questa società va rispettata, bisogna far capire a questi ragazzi che trent'anni di massima serie sono frutto di sacrifici di una famiglia che ha fatto qualcosa di importantissimo, sono venuto spesso qui da avversario e questo si percepiva subito. Anche all'estero quando vai devi capire subito la storia del club. Se loro non riescono a capirlo sei tu che devi farglielo pesare".
MENTALE - "L'aspetto mentale chiaramente è fondamentale, è una squadra che comunque subisce poco, a volte però c'è da capire che bisogna fare qualcosa in più, alzare un po' il baricentro, pressare più alti, cercare qualche certezza in più per trovare più tranquilli".
PINZI - "E' stato facile, ovunque sono andato ho sempre cercato collaboratori locali, perché mi permette di accorciare i tempi, Pinzi è un allenatore ora che è stato tanti anni qui, conosce benissimo la società e quando mi è stato proposto ho accettato senza problemi perché lo trovo valore aggiunto".
SAMARDZIC E LUCCA - “La squadra non l'avevo mai vista dal vivo, quindi in queste 48 ore mi sono immerso, poi mi baso molto su quanto vedo in allenamento. Samardzic è il ragazzo che più qualità, la gente si aspetta tanto da lui, oggi è un po' in difficoltà ma è normale, quando gli avversari ti conoscono poi c'è un occhio di riguardo. C'è poi Lucca che ho visto in nazionale. Il tempo è poco, ora dobbiamo concentrarci sulle cose più importanti, dobbiamo creare collettivo, ragionare di squadra, per venirne fuori non possiamo pensare a livello individuale. Non mi posso basare su un giocatore che è di qualità e magari non corre, meglio poi sicuramente averle certe qualità".
PEREYRA - "Andrò in riunione con lui tra poco. Parlerò a livello individuale con tutti, più informazioni posso avere dai ragazzi meglio è. Quando arrivi in un contesto nuovo devi prendere informazioni rapidamente, abbiamo tra pochissimo venti minuti da recuperare, poi un'altra partita, mi vedrò quindi tra poco con i vari ragazzi".
MODULO - “Non sono legato ai moduli, sono sempre stato affezionato al 4-3-3 perché come sistema magari mi piace di più, poi però talvolta devi cambiare, devi capire il materiale a disposizione, capire che certezze hanno e poi su quello andare a lavorare. Penso che questa squadra possa fare più situazioni di gioco, può cambiare in fase di possesso e non possesso, dobbiamo essere bravi a tirarle fuori".
ROMA - "Ce la dovremo giocare, di solito negli ultimi venti minuti sei stanco, ora sei fresco, la Roma non si risparmierà, sa che in venti minuti puoi vincere. Mi aspetto che ci sarà partita vera".
ASSENZE - "Sì, le assenze sono importanti, non sono abituato a dare alibi ai giocatori. Devo dare certezze, chiunque andrà in campo deve dare il massimo, sappiamo poi il calcio com'è, ma pretendo il massimo da tutti quanti, sono esigente". I giocatori più importanti ai box, oltre a Deulofeu, sono Lovric e Thauvin.
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