RUNJAIC - "Ci ha dato una grande mano, eravamo reduci da una stagione durante la quale ci siamo salvati nelle ultime giornate. Ma nell’estate scorsa ci hanno raggiunto giocatori che ci hanno permesso di alzare il livello come Alexis Sanchez e Ekkelenkamp. Il mister ci parla in inglese. Io avendo vissuto un anno ad Amsterdam lo capisco bene. E facendo pratica con tanti compagni provenienti dall’America Latina ho imparato lo spagnolo".
RIGORE DI LECCE - "Durante le partite c’è tanta adrenalina, io ero su di giri, in quel momento mi sono sentito di andare sul dischetto e l’ho fatto. Ho segnato e abbiamo portato a casa i tre punti. Non ero il rigorista? Sono un attaccante e come tale vorrei sempre fare gol. Se non segno, sono di cattivo umore tutta la settimana. Se vuol sapere se ho rovinato l’equilibrio del gruppo le rispondo di no. Tutto è tornato come prima. Le scuse con Lucio Corsi? È stata una mia idea. Poi, prima della successiva gara con il Parma, ho parlato con il mister e ci siamo chiariti. Ci siamo detti che non era successo niente e la sostituzione che era avvenuta a Lecce, dopo il rigore, non era una punizione. Mi ha ribadito che in caso di penalty nonostante anche io fossi rigorista, Thauvin aveva la priorità. Poi, certo, quello show di Lecce ce lo saremmo potuti evitare. Non l'ho fatto per i soldi del bonus del decimo gol? No, mi sarei comportato allo stesso modo anche se fosse stato l’11° o il 12°. Volevo segnare e basta".
OBIETTIVO - "Provare a prendere le squadre sopra di noi. La classifica si è accorciata, vediamo dove saremo prima della sosta".
MILAN - "Leggo poco i giornali per non farmi distrarre. L’apprezzamento di una società così grande mi ha fatto piacere, ma ho cercato di non perdere il focus sul mio percorso".
IBRAHIMOVIC - "L'attaccante di cui avevo il poster? Zlatan Ibrahimovic. Se gliel'ho detto? No, in quel frangente abbiamo parlato dei miei trascorsi in Olanda: sono stato il primo italiano a giocare nell’Ajax ma forse sono approdato nel periodo sbagliato".
AJAX - "Faceva freddo, pioveva spesso. La cultura è molto differente, si mangia presto. Le persone sono chiuse".
SOGNO - "Vestire più spesso la maglia azzurra e andare al Mondiale".
FUTURO - "Al momento il mio top club è l’Udinese. Poi con il lavoro e i gol so che le occasioni arriveranno di conseguenza. Del resto, chi non punta a una big?".
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