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Gila: “Ecco i tempi per l’infortunio ma torno prima! Ho offerte ma non mi muovo, vi dico due sorprese”

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Mario Gila, difensore della Lazio, ha concesso un'intervista ai microfoni de Il Messaggero. Queste le sue parole in vista della prossima stagione sotto la guida di Marco Baroni.
Guglielmo Cannavale

Mario Gila, difensore della Lazio, ha concesso un'intervista ai microfoni de Il Messaggero. Queste le sue parole in vista della prossima stagione sotto la guida di Marco Baroni.

INFORTUNIO - "Una sfortuna chirurgica. Una scivolata mi ha preso l'alluce e si è fratturato. Ora però non ho alcuna intenzione di piangermi addosso, voglio rimettermi in piedi subito, recuperare prima delle quattro settimane previste di stop. Accorcerò i tempi, ne sono certo. È dura, ma io non mi abbatto. Tornerò ancora più forte e voglioso in gruppo. Mostrerò le mie qualità e mi adatterò al nuovo gioco".


CAMBIO DI ALLENATORE - "È una nuova stagione con un altro tecnico. Nel 2024 ho fatto bene, ne sono orgoglioso, ma poi il mister decide chi sta meglio e si riparte da zero. Io ora ho questo gap, correrò il doppio per riprendermi il mio posto. Io sono uno che guarda sempre il bicchiere mezzo pieno. I mesi più bui, quelli dell'ambientamento in cui non vedevo mai la luce, mi hanno aiutato e fatto diventare più maturo. Potevo bruciarmi, invece alla fine nulla succede per caso, e quindi non può essere negativo nemmeno che non ho giocato per tanto tempo. Faceva parte del mio destino, di un percorso scritto. Sono contento. L'anno scorso è stato tosto sotto ogni punto di vista per la Lazio. Dopo tre anni non riuscivamo più a dare quello che chiedeva Sarri ed eravamo entrati in una spirale negativa. Il tecnico ha deciso di andare via e me lo aspettavo. Mi ha stupito invece il passo indietro di Tudor perché avevamo ottenuto ottimi risultati sino a fine campionato. Da entrambi però mi porto dietro un bagaglio immenso".

LEADER - "La sofferenza mi ha forgiato come un guerriero. Leader è una parola enorme, ma posso trasmettere il mio veleno, che a volte può mancare ai compagni più grandi dopo tanto tempo. Loro mi trasferiscono invece la calma, l'esperienza che io non ho. È uno scambio reciproco. Ora altri giovani sostituiranno campioni come Milinkovic, Immobile, Luis e Felipe Anderson. Questo progetto mi piace, deve generare entusiasmo e va fatto capire a chi è più scettico. La scorsa stagione non è stata cattiva con il piazzamento in Europa League, ma dobbiamo fare meglio".

RIMANERE - "Se prometto di diventare un punto di riferimento? Assolutamente sì, io non mi muovo da qui, anche se il Real vanta un diritto e sono arrivate proposte. Il club crede in me e io credo nella Lazio".

CAPITANI - "Patric, Cataldi, Marusic, Romagnoli... hanno una grande personalità e lo meritano. Sarà difficile per il mister scegliere, ma tutti lo accetteremo. La fascia poi è solo un pezzo di stoffa, dentro questo spogliatoio ci sono tanti leader senza nulla sul braccio".

OBIETTIVI - "Quando c'è un cambio generazionale in una squadra, bisogna avere pazienza. I nostri tifosi sono ambiziosi e pretendono tanto, ma sono arrivati nuovi ragazzi, che devono adattarsi. Il progetto è serio, anch'io spero nel quarto posto, ma bisogna essere realisti, andare avanti di partita in partita, senza porsi alcun limite, ma nemmeno un traguardo sproporzionato".

NOSLIN E CASTELLANOS - "Ciro è una leggenda, è stato tutto. Loro devono aspirare a raggiungerlo, ma senza portarsi dietro un macigno. Ognuno ha il suo stile, va dimostrato serenamente, ci vorranno anni per portarsi a quel livello".

SORPRESE - "Spero possa essere Luca Pellegrini perché ha un potenziale incredibile, ma anche Isaksen, non avete ancora visto nulla di ciò che è in grado di fare col pallone in campo".