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Fabregas: “Mi tolgo il cappello per Da Cunha! Fadera, Strefezza e so chi ha il mio calcio e chi no”

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Cesc Fabregas, tecnico del Como, intervenuto ai microfoni di Sky, DAZN e in conferenza stampa, ha parlato così dopo la sconfitta contro l'Inter. Ecco le sue parole.
Marco Astori

Cesc Fabregas, tecnico del Como, intervenuto ai microfoni di Sky, DAZN e in conferenza stampa, ha parlato così dopo la sconfitta contro l'Inter. Ecco le sue parole.

LA GARA - "Loro hanno dovuto sbloccare la partita con un corner, era difficile per loro: non credo si aspettassero un Como così propositivo senza palla. Oggi si è visto veramente chi ha nel sangue il mio calcio e chi no: mi è piaciuta la squadra soprattutto nel primo tempo, non ricordo l'Inter fare nulla. Abbiamo giocate su cui lavoriamo e ma che non rischiamo: l'Inter era tutta bassa, non dico che giocava con paura, ma erano bassi: dovevamo metterli in difficoltà inserendoci, a livello di cross. Non abbiamo avuto la personalità di un passaggio in più o di un tempo in più. L'Inter è tra le tre squadre più forti d'Europa: qui l'Arsenal ha sofferto, l'Atalanta ha preso quattro gol. Noi abbiamo preparato la partita in modo incredibile, ma con la palla dobbiamo fare molto meglio: non dobbiamo buttarla di là, è questo che mi aspettavo. Ma è una partita per crescere: quando giochi così con Roma e Inter posso solo crederci di più, i giocatori mi danno tantissimo. Questa è la strada", riporta FcInter1908.


DA CUNHA - "Mi tolgo il cappello per Da Cunha, che giocatore. Da Cunha con la palla è spettacolare, poi come fa domande e impara".

SINGOLI - "Molto bene Fadera, molto bene Strefezza: io voglio questo. Io non voglio che la mia squadra giochi con paura, con giocatori così vado fino alla fine. Sono arrabbiato perché allo stadio si sentiva qualcosa che ci fosse la possibilità di far male all'Inter: non l'abbiamo fatto e mi dispiace. Strefezza, poi Belotti nel primo tempo molto bene, dobbiamo continuare a lavorare così e in futuro fare anche di più qui".

MERCATO - "Preferisco non parlare del mercato, sono fedele ai miei giocatori: si farà quello che si deve. Ora siamo 25 soldati che vanno ad allenarsi molto forte ogni giorno e che fanno questa prestazione. Si migliora solo con l'allenamento: il campo parla sempre, dovevamo avere più punti, però non li abbiamo. A me non piace piangere ma lavorare, ora analizziamo la partita e chi giocherà domenica".

INZAGHI - "Lo dico con tanto rispetto: preferisco parlare con lui che con voi. Sta facendo l’intervista ora, se il pullman mi aspetta dopo vorrei parlare un po’ con lui per imparare e crescere. È un allenatore fortissimo, con tante idee. Mi ha fatto piacere metterlo in grande difficoltà, sono molto giovane, mi piace imparare e se parli coi migliori puoi solo migliorare".

DIFESA A TRE - "Non avevamo terzini. Abbiamo deciso di giocare difensivamente in modo diverso anche per la grande forza dei due attaccanti che ha l'Inter".

LA SUA CARRIERA - "La vita ti porta dove ti porta, non mi aspettavo di essere qua in Italia, ma sono contento di avere iniziato la carriera da allenatore qua. C'è una passione incredibile per il calcio. In Serie A cose diverse rispetto alla Germania e all'Inghilterra, qua è difficilissimo".

MOMENTO - "Abbiamo fatto tante partite e ricevuto tanti complimenti. Non passerò un buon Natale perché abbiamo perso, è una cosa che mi fa arrabbiare. I ragazzi mi danno tutto, lavorano tantissimo, sappiamo che dobbiamo migliorare, ma oggi la cosa più importante è che i tifosi del Como non vengano qua rassegnati. I tifosi si devono sentire orgogliosi per una squadra che lotta e crea occasioni. L'Inter è una delle tre squadre più forti d'Europa".