MARCHWINSKI - "Il ragazzo è un centrocampista che sa giocare sopra la linea della palla. Quanto oggi sia pronto o no deve dircelo l’allenatore, è una scelta sua. Abbiamo compiuto un investimento su di lui e credo che ne sia valsa la pena. È una potenzialità importante ed il tecnico fa le scelte in base alle condizioni di ogni ragazzo".
DORGU - "Gol in Nazionale? Non mi ha chiamato, mi piace che ci guardiamo in faccia. Mi piace trasferire concetti e sentimenti dal vivo. Abbiamo incontrato i suoi procuratori per dirgli che avremmo prolungato il contratto del ragazzo perchè lo vogliamo tenere a Lecce. Siamo affezionati a lui e crediamo nelle sue potenzialità".
GOTTI - "In questa stagione, invece, per la prima volta ho deciso di affidarmi all’allenatore, ho chiesto come volesse giocare e lui mi ha risposto secco: 4-2-3-1. Allora per la prima volta giocheremo così ed ho costruito la squadra per questo sistema di gioco".
NZOLA - "Per i motivi che ho elencato sopra, legati all'equilibrio dello spogliatoio, vi dico che Nzola non è mai stato cercato dal Lecce".
OFFERTE RESPINTE - "A volte passo per uno che esagera, però cerco di avvicinarmi quanto è più possibile alla realtà. Credo che oggi il Lecce sia un modello da seguire, sia per la prima squadra che per la Primavera. Questo modello ci permette anche di rispondere di no ad alcune offerte che ci arrivano per alcuni calciatori. Sempre che quest’ultimo non voglia andare via, a quel punto cerchiamo la migliore soluzione per tutti. A volte le offerte che ci arrivano le teniamo per noi, senza renderle note".
GENDREY - "Mancavano poche ore alla partita con l’Inter, abbiamo avuto un colloquio io, lui e Stefano in una stanza. Gli ho detto la verità, dicendogli che se avesse onorato la maglia sarebbe stata la sua ultima partita. Gli ho detto che altrimenti sarebbe rimasto al Lecce".
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