BENNACER - "È stato fermo quattro mesi, ha giocato la prima partita contro la Juve e nella finale o con i Cagliari non ha giocato. Gli manca il ritmo ma la sua intelligenza nel giocare c'è con Fofana e Tijji. Il mio lavoro è trovare le migliori posizioni per loro. Io gli sto chiedendo più verticalizzazioni e diverse, ha il tempo di prendere questo messaggio e vedere il risultato finale".
PSICOLOGIA - "Il primo passo per vincere la partita è volerla vincere. Abbiamo fatto un primo tempo abbastanza buona con delle occasioni per essere in vantaggio. La Juve è arrivata solo una volta davanti a Mike e noi 3 volte. Nel secondo tempo è venuto fuori il Milan che voi già conoscete. Io sono il colpevole e mi prendo le responsabilità, ma qualcuno deve farsi un'esame di coscienza".
PREOCCUPATO - "Sì, sono preoccupato. È vero. Sto pensando a cosa fare per cambiare anche l'ambiente nello spogliatoio e intorno alla squadra. Dobbiamo fare di più, perché abbiamo campionato, Champions e Coppa Italia. Devono guardarsi allo specchio e decidere cosa fare, perché se non hanno bisogno dello spogliatoio".
MERCATO - "Stiamo parlando con la società. Se avete visto i cambi della Juve sono diversi rispetto ai nostri ragazzi. Sono anche entrati bene, ma non voglio trovare delle scuse. Non manca la benzina, perchè siamo a gennaio e dobbiamo giocare. Io non trovo scuse sul mercato. Ovviamente vorrei qualcosa in più e ne stiamo parlando a gennaio".
MENTALITÀ - "Io sono l’allenatore e devo io cambiarla io. Sono il responsabile di questa sconfitta e il lavoro che farò è trovare la soluzione per non arrivare più a questi momenti. È una missione possibile".
VOGLIA E FAME - "Nel primo tempo è stata una partita equilibrata dove abbiamo avuto più occasioni della Juve. Nel secondo tempo è cambiato: la Juve ha avuto più voglia di vincere, è mancata aggressività e sono arrivati due gol, potevamo prenderne anche un altro perché volevamo uscire con la pressione dell'avversario e sono le cose che non capisco. Il primo responsabile sono io l'allenatore, il primo passo per vincere una partita è voler vincerla. Non vengo con la scusa della stanchezza. Siamo a gennaio, dai su. Secondo me dobbiamo avere il frigo vuoto per avere più fame. Io ho avuto delle piccole squadre quando ho cominciato ad allenare 13 anni fa, ho sempre avuto squadre non granché a livello tecnico, ma sempre con una fame incredibile. Perché poi nella vita è così: dobbiamo avere degli obiettivi, crescere, continuare ad avere successo, fame e voglia di obiettivi personali per arrivare a fine carriera ed essere orgogliosi di quello che si è fatto. Quello che vedo non è nuovo. Ho visto tutte le partite del Milan, le vedo un po così. Sono io che devo cambiare l'atteggiamento e la mentalità dei giocatori, prendo io le responsabilità di questa sconfitta perché non sono stato bravo all'intervallo. Questo calo nel secondo tempo non si giustifica, sono io che devo cambiare questa situazione".
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