I GIOVANI - "Lambourde e Cisse hanno già avuto minutaggio, ma per lanciare certi tipi di giovani deve esserci il contorno giusto. Non vuol dire che non possono giocare, ma in questo momento l’esperienza conta".
MILAN - Il Milan ha un coefficiente tecnico impressionante, ma concentrasi sulla forza dei rossoneri adesso non avrebbe senso. Conceiçao mi sembra un allenatore caratteriale, io ho il mio e ognuno ci tiene a modo suo. Dobbiamo capire cosa possiamo fare meglio noi, ma siamo in Serie A e queste squadre dobbiamo sfidarle, in maniere dignitosa e senza timore reverenziale. Ci dobbiamo credere di più, ai miei tempi avevamo più paura degli scontri diretti. Era stupendo andare a San Siro, qui è al contrario e con le grandi abbiamo paura di non farcela in partenza".
ATALANTA - "Con il senno di poi, si poteva fare tutto diversamente. Giocare più bassi e con diciotto difensori. Ma l’approccio è stato alla pari, le scelte le ho fatte probabilmente sbagliando, ma per dare coraggio ai ragazzi al Benteogdi. Il problema è che poi non puoi prendere quattro gol in venti minuti per errori individuali. In alcune partite ci mettiamo in difficoltà da soli, serve equilibrio, ma senza perdere di vista il nostro obiettivo. I miei ragazzi mi emozionano e a volte mi mandano al manicomio: guardiamo avanti con incazzatura anche perché siamo in debito con i nostri tifosi".
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