INFORTUNATI - "Lazovic e Faraoni? Principio di pubalgia per Lazovic, è rientrato ieri e si mette a disposizione a mezzo servizio. Faraoni ha avuto un piccolo stiramento, ma ci sarà per dare una mano se ci sarà bisogno. Tengstedt e Serdar saranno fuori altre due-tre partite, ma il danese può recuperare prima. Livramento è rientrato giovedì e sarà della partita, può essere utile alla gara".
MOMENTO - "Dobbiamo reagire a quello che è successo, concentrandoci su quello che dobbiamo fare ora e sul nostro obiettivo. Sappiamo reagire, anche se per caratteristiche ogni tanto cadiamo. Ci vergogniamo di quello che succede, ma dall’altra parte ci emozioniamo per le cose buone. I primi giorni post sconfitta sono sempre difficili, poi abbiamo fatto un lavoro insieme per tornare alla realtà. Dobbiamo avere la consapevolezza di potercela fare con la nostra squadra, senza perdere autostima. Giocare a San Siro è difficile per tutti, serve una reazione tecnica e nell’anima. Va fatto sempre perché il campionato ce lo impone e togliendoci la psicosi di queste partite con le big, perché sono i momenti belli del campionato".
I GIOVANI - "Lambourde e Cisse hanno già avuto minutaggio, ma per lanciare certi tipi di giovani deve esserci il contorno giusto. Non vuol dire che non possono giocare, ma in questo momento l’esperienza conta".
MILAN - Il Milan ha un coefficiente tecnico impressionante, ma concentrasi sulla forza dei rossoneri adesso non avrebbe senso. Conceiçao mi sembra un allenatore caratteriale, io ho il mio e ognuno ci tiene a modo suo. Dobbiamo capire cosa possiamo fare meglio noi, ma siamo in Serie A e queste squadre dobbiamo sfidarle, in maniere dignitosa e senza timore reverenziale. Ci dobbiamo credere di più, ai miei tempi avevamo più paura degli scontri diretti. Era stupendo andare a San Siro, qui è al contrario e con le grandi abbiamo paura di non farcela in partenza".
ATALANTA - "Con il senno di poi, si poteva fare tutto diversamente. Giocare più bassi e con diciotto difensori. Ma l’approccio è stato alla pari, le scelte le ho fatte probabilmente sbagliando, ma per dare coraggio ai ragazzi al Benteogdi. Il problema è che poi non puoi prendere quattro gol in venti minuti per errori individuali. In alcune partite ci mettiamo in difficoltà da soli, serve equilibrio, ma senza perdere di vista il nostro obiettivo. I miei ragazzi mi emozionano e a volte mi mandano al manicomio: guardiamo avanti con incazzatura anche perché siamo in debito con i nostri tifosi".
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