DOVBYK - "E' pronto per giocare, giocherà: è importantissimo per noi, è il nostro attaccante e ci abbiamo puntato tanto. Analizziamo le partite: a Torino abbiamo fatto una buona partita, ma le grandi partite sono altre. Difendi così, ma sei più pericoloso: e sicuramente non dipende da lui se è marcato sempre da due uomini. Dobbiamo aiutarlo ad essere meno attenzionato dai difensori: se si sbloccherà non si fermerà più".
HERMOSO E HUMMELS - "Ci danno possibilità in più e ulteriori varianti, aumentano nettamente la nostra esperienza, hanno giocato tante partite ad alti livelli. Li ho visti, mi avevano detto stessero bene fisicamente e si sono presentati bene: hanno bisogno di un po' di tempo per arrivare al 100%, ma lo valuteremo di partita in partita. Sono pronti per giocare, capiremo quanto, se dall'inizio o per spezzoni: dalla prossima settimana abbiamo partite ogni tre giorni e ci sarà bisogno di tutti".
KONE - "L'abbiamo scelto per le sue caratteristiche, non solo per il ruolo: ha giocato sia mezzala sinistra che destra e alle Olimpiadi ha giocato davanti alla difesa. Può fare il mediano, è quel giocatore che cercavamo: libera anche noi per giocare con giocatori offensivi, è importante. Ma senza Kone abbiamo vinto tante partite: Paredes, Cristante e Pellegrini vengono rispettati meno di quanto meriterebbero in questa città. In quei sei mesi abbiamo fatto 2 punti di media con loro: quei tre sono importanti. Kone l'ho voluto con tutte le mie forze ma rispettiamo chi tira la carretta da anni e a fronte di qualche prestazione sottotono ne ha fatte tante buone. Cerchiamo di far sentire amati i nostri giocatori: i numeri dicono che come squadra abbiamo fatto poco, ma il loro come gol, assist e chilometri l'hanno fatto. Bisognerebbe stampare i dati del GPS per vedere chi corre e chi no".
VARIANTI - "Abbiamo provato qualcosa che abbiamo provato anche prima ma con più forza: non è legato al modulo, ci sono dei nuovi che devono ancora conoscersi e legarsi, sono cose che chiedono qualche partita di assestamento. Abbiamo lavorato tanto sull'ambito difensivo, cercando di essere più compatti e blocco difensivo. Abbiamo preso 4-5 pali, quando quei centimetri gireranno dalla nostra parte, avremo una fase offensiva più prolifica. Bisogna riempire l'area con più gente e così gli avversari marcheranno anche altri oltre Dovbyk".
GENOA - "Non mi fido mai dei ballottaggi, ci sono tante incognite sulle condizioni fisiche: ci prepariamo per affrontare il Genoa quando gioca con le grandi. E' una squadra tosta e ordinata, l'abbiamo vista anche contro l'Inter, l'hanno messa molto in difficoltà: è una squadra forte, ha perso pezzi importanti ma ne ha di grandi qualità come Pinamonti, che è sempre pronto ad esplodere. E' difficile da affrontare in un campo dei più affascinanti in un orario che non mi fa impazzire, ma saremo pronti".
MODULO - "Non sempre giocare a specchio è un'opzione: a volte le squadre sulla carta più deboli tirano fuori motivazioni superiori e diventa un braccio di ferro uomo contro uomo variando magari le tue caratteristiche. Il Genoa non è ossessionato dal possesso palla come non lo siamo noi: l'Inter aveva dominato tenendo palla e l'aveva quasi portata a casa. Ogni squadra deve preparare la partita su quello che crede sia utile da fare: se pensiamo di dover essere più pungenti in fase offensiva, possiamo farlo avendo più la palla. Cerchiamo un gioco più verticale, non è un discorso di possesso ma di cosa fai con la palla: io ho sempre chiesto di dominare il gioco, vuol dire anche magari lasciare la palla agli altri e dominare i contropiedi. Basta scegliere chi si vuole essere e come andare a fare gol".
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