TOLOI - "Dal punto di vista fisico ha recuperato, chiaramente è un giocatore che negli ultimi mesi ha subito diversi infortuni e il livello di condizione non può essere il migliore. È un ragazzo che ha un attaccamento tale e un'adattabilità alla difesa che farà di tutto per essere disponibile e protagonista”.
CDK - "Non è che se ieri sera ha fatto fatica ho cambiato opinione, solo per un tempo giocato non benissimo. Rimangono tutti gli apprezzamenti fatti negli ultimi mesi, poi da qui a mercoledì vedremo. Davanti c'è lui, c'è Scamacca, c'è Lookman, c'è Miranchuk e c'è Touré, fortunatamente abbiamo qualche giorno per decidere chi giocherà. Riscatto CDK? Su questo si è già espresso il presidente e l'amministratore delegato, credo sarà un tema che si affronterà al termine del campionato".
TURNOVER LECCE - "Risparmio di energie è una brutta parola, se risparmi nel campionato italiano fai molta fatica a fare punti. Sto sicuramente pensando in vista di Dublino a un turnover molto ampio, il turnover con i cinque cambi lo puoi fare anche con degli spezzoni di partita”.
LEVERKUSEN - "I numeri sono molto chiari per questa squadra, sappiamo benissimo che incontriamo una squadra che non perde da 50 partite. Ha dominato la Bundesliga e ha conquistato la finale, la partita con la Roma ci ha dato buona fiducia sotto certi aspetti ma affrontiamo una squadra top a livello europeo. È una finale e non credo che nelle finali pesi la storia, ma semplicemente la forza e la condizione. La storia è storia, conta il presente".
CONTRACCOLPO PSICOLOGICO? - "No, penso che siamo immuni anche perché è una squadra che ha sempre avuto grande capacità di reazione. Quella di ieri sera è stata una partita dura e difficile per entrambe le squadre. Abbiamo comunque perso con la Juventus, mi aspetto una reazione importante ma poi bisogna considerare la forza dell'avversario. L'esempio di De Ketelaere è perfetto, tre giorni prima con la Roma è stato esaltato, ieri è stato massacrato. Non ci si può basare su una singola partita, la valutazione è molto più estesa. Forse non ha recuperato dal punto di vista fisico o nervoso, queste sono componenti che vanno controllate ma una reazione ci sarà. La reazione ci sarà nella prestazione e c'è stata anche ieri, poi purtroppo il risultato non è stato favorevole".
CARICHI DI LAVORO - "Noi già da mesi alleniamo solo chi non gioca, chi gioca ha tempo solo per recuperare, per fare defaticante e lavorare sulla tattica. Sotto l'aspetto atletico non si può allenare, poi se qualcuno salta una partita c'è tempo per fare qualche allenamento. Con questa continuità di partite è difficile, quello che stiamo vivendo noi è molto molto duro e impegnativo. Mi chiedo come nel ciclismo si riescano a fare 24 tappe di fila, nel tennis giocare partite di cinque ore e poi giocare il giorno dopo. Il nostro sport forse ha margine per adattarsi, noi siamo stati un esempio. Anche ieri la prestazione è stata fatta, non eravamo piantati. Abbiamo giocato tante settimane ogni tre giorni e ci siamo arrangiati, probabilmente nel calcio ciò che si è pensato fino ad adesso non è vero e forse si può giocare più spesso. Ciò che va ricaricato è l'aspetto mentale e nervoso, sull'aspetto fisico ci sono margini. Questo però vale per tutto, anche il tennista ti fa una grande partita e poi due giorni dopo va fuori. Questo è un tema diffuso e ampio, poi ci sono gli psicologi. Quel che preoccupa sono gli infortuni e quasi tutti avvengono in partita, questo è un dato evidente. Da una statistica non mia la maggior parte degli infortuni se li procura chi gioca poco, chi gioca tanto e si allena poco si fa meno male. De Roon ha fatto 45 partite ma è un caso, tra di noi chi ha giocato di più si è fatto meno male mentre si sono infortunati chi ha giocato meno".
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