CARATTERE - “Nella mia vita ho cercato sempre di essere un protagonista, non un comprimario. Chi prende me deve accettare il mio modo di essere. Come giocatore mi do 8 come voto, come allenatore 8,5. Perdere è un lutto per me, che dura 36-48 ore. Per me la vittoria è sopra a tutto”.
JUVE - “La Juve è sempre stata vista come la squadra da battere e odiare. Giocare nella Juve non è da tutti. Hai tutta l’Italia contro. Addio più sofferto? Quello di cui mi sono un po’ pentito è quello alla Juve, dopo tre anni. Per piccole cose vedi grandi problemi”.
RIMPIANTO - “Mi hanno rimpianto? Nei club in cui sono passato ho lasciato grandi fondamenta, non ho lasciato mai macerie”.
MERCATO - “Se si vuole prendere un giocatore io voglio dire la mia. E quello che dico conta”.
ARABIA - “Stando ai giornali dall’Arabia Saudita hanno fatto offerte a tutti, mi ci metto dentro anch’io. Non la nazionale araba ma club, ho rifiutato”.
MANCINI - “Avrei lasciato la Nazionale per l’Arabia? Penso che Mancini abbia fatto qualcosa di storico vincendo l’Europeo. Poi c’è stata la non partecipazione ai Mondiali che ti lascia delle ferite. In quel caso dopo sarei andato via”.
COLLEGHI - “Con chi non mi prendo? Con chi vende fumo. Gli incantatori di serpenti non mi piacciono”.
MOURINHO - “Per me lui è un vincente e io ho grandissimo rispetto di lui. La lite in Premier? Io avevo festeggiato coi miei tifosi. Mourinho era stato allenatore del Chelsea. Io stavo esultando e basta. Ci eravamo detti quelli che pensavamo. Poi ci siamo incontrati e ci siamo stretti la mano. Io apprezzo perché ha detto le cose in faccia. In quel periodo in Inghilterra c’era stato un momento caldo tra me e lui, adesso abbiamo risolto. In Inghilterra sono chiamati mindgames, ad attacco devi rispondere con attacco. Gli ho detto “ci vediamo fuori in ufficio”? Non me lo ricordo”.
ROMA E NAPOLI - “Per il futuro ci sono due piazze come Roma e Napoli che vorrei vivere, per la passione. Mi auguro un domani che ci possano essere le condizioni giuste. Le condizioni? Che ci sia serierà, che ci sia un progetto che mi possa permettere di competere per vincere. Contatti col Napoli? Questo lo sta dicendo lei. Squadra in corsa? No, sono situazioni già programmate prima. Parlato con De Laurentiis? Spesso e volentieri ci parlo, abbiamo un rapporto personale. Da parte del presidente c’è stata sempre grande stima. Quest’anno ha fatto una scelta precisa con Garcia, penso che le scelte che lui sta facendo dimostrino che è un visionario. Credo che le scelte gli daranno ragione anche quest’anno. Da qui a quando finisco la carriera mi piacerebbe che ci fossero le condizioni per allenare in piazze come Roma e Napoli che sono passionali”.
AGNELLI - “Una reazione? Gli ho mostrato il dito medio, ma è stata una reazione a una situazione in cui mi si era mancato di rispetto. Non mi sono pentito. Non ho sentito pentimento dalla parte opposta. Poi mi sono chiarito contro Andrea. Ci sta arrivino insulti e che l’allenatore risponda”.
EREDE - “Sono troppo giovane per cercare eredi”.
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