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Barzagli: “Non ho mai litigato con Sarri! La verità su Ronaldo e un sottovalutato nella Juve”

Andrea Agostinelli

Non c’è la Juventus nel futuro di Andrea Barzagli. L’ex difensore bianconero ha deciso di intraprendere una carriera da opinionista accettando l’offerta di DAZN e rifiutando la corte del suo ex allenatore, Massimiliano Allegri....

Non c'è la Juventus nel futuro di Andrea Barzagli. L'ex difensore bianconero ha deciso di intraprendere una carriera da opinionista accettando l'offerta di DAZN e rifiutando la corte del suo ex allenatore, Massimiliano Allegri. I motivi di questa decisione, e molto altro, li ha spiegati in un'intervista a Tuttosport.

JUVENTUS - "Per accettare un ruolo del genere ti deve scattare subito qualcosa e nel mio caso non è stato così. Sono contento di vedere Padoin nello staff: Simone è molto preparato".

ALLEGRI - "È un allenatore atipico perché nei momenti di massima tensione riesce sempre a trovare una battuta per sdrammatizzare. È la sua forza. Come ripeteva lui: fare l'allenatore è un'arte e bisogna essere un po' paraculi".

SARRI - "Ne ho sentite tante sul mio mio addio ma la verità è che non c'è stato alcun litigio tra me e Sarri. Maurizio è una persona con cui è piacevole parlare di pallone, lo conosce benissimo. A lui piace insegnare calcio e ha una sua idea. Alla Juventus non ha avuto la fortuna di poterla mettere in pratica, però alla fine ha comunque vinto. Alla Lazio ha giocatori con caratteristiche he gli possono andare dietro: sono convinto che farà bene".


DE LIGT - "Possiede mezzi incredibili. E, se gli dai un consiglio, non solo lo ascolta ma lo recepisce al volo. È sveglio, Matthijs. Ha davvero tutto per diventare un top assoluto, però bisogna lasciargli il tempo di crescere. Io alla sua età ero in Serie C, mentre lui gioca nella Juventus e nell’Olanda. Anche se sei freddo come lui, è impossibile non patire almeno un po’ tutta la pressione che si ritrova addosso, a partire dai 75 milioni investiti dalla Juve".

RONALDO - "Di Cristiano si dice di tutto e di più, come ad esempio che gioca soltanto per i suoi record. Ma la verità, al di là dei quaranta gol a stagione che garantisce, è che lui nelle partite decisive c’è sempre. Questo non significa che Ronaldo possa o debba vincere da solo. Dietro a Cristiano devi costruirgli una squadra. Lui e Dybala per caratteristiche non sono semplici da mettere insieme, ma i giocatori forti come loro se hanno voglia un modo per funzionare lo trovano sempre. Sono curioso di vedere come li impiegherà Allegri, che è bravissimo anche da questo punto di vista".

DYBALA - "Per Dybala sarà una stagione fondamentale. Paulo deve dare una svolta alla propria carriera e in questo devono dargli una mano la società e l’allenatore. Ma il primo ad aiutarsi deve essere lui stesso. Sul fatto che Dybala abbia talento non ci sono dubbi, però adesso deve pensare più in grande e dare il massimo per diventare un big assoluto. Di talentuosi che si accendono e spengono a intermittenza, il calcio è pieno. I top sono pochi e se lui vuole diventare uno di questi deve fare ancora di più aumentando la propria leadership in campo. Che non significa mettersi a parlare o urlare, ma fare la differenza e spostare gli equilibri. La Juventus deve dimostrare di voler puntare su Paulo, anche con il rinnovo di contratto".

RABIOT - "È un po' sottovalutato da tutti. Ma Adrien per primo deve rendersi contro dell'enorme potenziale che ha".

LOCATELLI - "Ha dimostrato di meritarsi la chiamata della Juventus, vediamo se riuscirà a esaudire il suo sogno".

PJANIC - "Non sarei stupito da un suo ritorno. Ritornare su qualche certezza è una cosa intelligente".

CHIESA - "Lo ammetto, per come lo avevo visto alla Fiorentina non mi sarei mai immaginato un impatto simile sulla Juventus e sull’Italia. Invece dimostra una cattiveria incredibile, vuole essere decisivo e ci riesce sempre con le sue fiammate. Non gli puoi dare cento palloni a gara, però sai che da un momento all’altro ti può decidere la partita. È micidiale".

PIRLO - "Se mi fossi trovato nella situazione di Andrea avrei accettato la Juventus. Detto questo la stagione di Andrea non è stata così negativa, altrimenti due trofei non li vinci. E non dimentichiamoci tutte le problematiche legate al Covid. Purtroppo in Italia si tende a stroncare subito".

CHIELLINI - "Giorgio è tra i pochi centrali che conservano l'arte del marcare, un po' sparita perché il calcio è cambiato. E in quello è il numero uno. Ho una chat con lui e Bonucci che si chiama BBC. Sono contento che abbiano vinto l'Europeo perché dopo le due finali di Champions perse e quella di Euro 2012 meritavano un'affermazione europea".