DE LIGT - "Possiede mezzi incredibili. E, se gli dai un consiglio, non solo lo ascolta ma lo recepisce al volo. È sveglio, Matthijs. Ha davvero tutto per diventare un top assoluto, però bisogna lasciargli il tempo di crescere. Io alla sua età ero in Serie C, mentre lui gioca nella Juventus e nell’Olanda. Anche se sei freddo come lui, è impossibile non patire almeno un po’ tutta la pressione che si ritrova addosso, a partire dai 75 milioni investiti dalla Juve".
RONALDO - "Di Cristiano si dice di tutto e di più, come ad esempio che gioca soltanto per i suoi record. Ma la verità, al di là dei quaranta gol a stagione che garantisce, è che lui nelle partite decisive c’è sempre. Questo non significa che Ronaldo possa o debba vincere da solo. Dietro a Cristiano devi costruirgli una squadra. Lui e Dybala per caratteristiche non sono semplici da mettere insieme, ma i giocatori forti come loro se hanno voglia un modo per funzionare lo trovano sempre. Sono curioso di vedere come li impiegherà Allegri, che è bravissimo anche da questo punto di vista".
DYBALA - "Per Dybala sarà una stagione fondamentale. Paulo deve dare una svolta alla propria carriera e in questo devono dargli una mano la società e l’allenatore. Ma il primo ad aiutarsi deve essere lui stesso. Sul fatto che Dybala abbia talento non ci sono dubbi, però adesso deve pensare più in grande e dare il massimo per diventare un big assoluto. Di talentuosi che si accendono e spengono a intermittenza, il calcio è pieno. I top sono pochi e se lui vuole diventare uno di questi deve fare ancora di più aumentando la propria leadership in campo. Che non significa mettersi a parlare o urlare, ma fare la differenza e spostare gli equilibri. La Juventus deve dimostrare di voler puntare su Paulo, anche con il rinnovo di contratto".
RABIOT - "È un po' sottovalutato da tutti. Ma Adrien per primo deve rendersi contro dell'enorme potenziale che ha".
LOCATELLI - "Ha dimostrato di meritarsi la chiamata della Juventus, vediamo se riuscirà a esaudire il suo sogno".
PJANIC - "Non sarei stupito da un suo ritorno. Ritornare su qualche certezza è una cosa intelligente".
CHIESA - "Lo ammetto, per come lo avevo visto alla Fiorentina non mi sarei mai immaginato un impatto simile sulla Juventus e sull’Italia. Invece dimostra una cattiveria incredibile, vuole essere decisivo e ci riesce sempre con le sue fiammate. Non gli puoi dare cento palloni a gara, però sai che da un momento all’altro ti può decidere la partita. È micidiale".
PIRLO - "Se mi fossi trovato nella situazione di Andrea avrei accettato la Juventus. Detto questo la stagione di Andrea non è stata così negativa, altrimenti due trofei non li vinci. E non dimentichiamoci tutte le problematiche legate al Covid. Purtroppo in Italia si tende a stroncare subito".
CHIELLINI - "Giorgio è tra i pochi centrali che conservano l'arte del marcare, un po' sparita perché il calcio è cambiato. E in quello è il numero uno. Ho una chat con lui e Bonucci che si chiama BBC. Sono contento che abbiano vinto l'Europeo perché dopo le due finali di Champions perse e quella di Euro 2012 meritavano un'affermazione europea".
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