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Djimsiti: “La mia fidanzata produce mascherine gratis. La notte col Valencia…”

Edoardo Cannavale

Bergamo resta il simbolo dell’emergenza Coronavirus, con tante vittime ogni giorno in città e in provincia. A soffrire in questo momento così difficile sono anche i giocatori dell’Atalanta, come Berat Djimsiti, che ha parlato di questa...

Bergamo resta il simbolo dell’emergenza Coronavirus, con tante vittime ogni giorno in città e in provincia. A soffrire in questo momento così difficile sono anche i giocatori dell’Atalanta, come Berat Djimsiti, che ha parlato di questa situazione a Tuttosport: “La sto vivendo un po’ come tutti. È una cosa nuova, che sta mettendo in difficoltà ognuno di noi, ma credo che la gente a Bergamo e in tutta Italia è forte e si rialzerà. Siamo in una fase in cui ci sono ancora tanti nuovi casi, speriamo passi presto perché significherebbe un miglioramento generale della situazione dei contagi”.

MASCHERINE - “La mia fidanzata Alisa è passata dal confezionare abiti a produrre mascherine. L’idea è nata quando ha visto la situazione qui a Bergamo, tanta gente cercava le mascherine e non le trovava. È tornata in Serbia e si è messa a produrle gratuitamente: le manda a chi ha più bisogno e non si possono comprare”.

VALENCIA - “Quella col Valencia sapevamo che per noi poteva essere una notte magica, lo è stata per molte persone a Bergamo e in Italia. Con quella maglia («Bergamo mola mia», ndr) volevamo dare un messaggio positivo e di fiducia alla nostra gente e a tutti quelli che stanno combattendo”. 

RIPRESA - “In che condizioni saremo quando si riprenderà? È una grande incognita. Non ci si può allenare come si fa di solito con la squadra e facendo tutto quello che prepariamo ogni settimana con la palla. Si cerca la motivazione migliore per correre e stare in forma. Se si gioca senza tifosi è sicuramente diverso, sembra un’amichevole: quello che conta ancora di più è entrare in campo con la testa e le motivazioni giuste”.