Francesco Acerbi si racconta fra passato, presente e futuro. Il difensore dell’Inter, arrivato in prestito dalla Lazio, ha dichiarato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: “Nella vita mi è sempre servita una sfida. Prima...
Francesco Acerbi si racconta fra passato, presente e futuro. Il difensore dell'Inter, arrivato in prestito dalla Lazio, ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Nella vita mi è sempre servita una sfida. Prima con mio padre, poi con la malattia e ora con me stesso. Con l'ambizione di migliorare ancora, reagendo e facendosi aiutare. Dopo i due tumori io l'ho fatto con uno psicanalista, mi spiegò come fare lo step. Nella sofferenza bisogna combattere. Senza la malattia, a 28 avrei smesso di giocare o sarei in Serie B, che ne so, al Cittadella... Con i tumori è iniziata la mia vera carriera: mi hanno dato una seconda possibilità".
CAMPIONATO - "Il Napoli è una macchina da guerra, ma non dirò mai che per lo scudetto è finita: abbiamo ancora il 5% di possibilità e dobbiamo crederci. Loro dovrebbero rallentare, ma noi dobbiamo pensare di poter vincerle tutte. Avremmo dovuto avere 5-6 punti in più. E allora, con lo scontro diretto di ritorno ancora da giocare, il distacco sarebbe stato meno duro... Se abbiamo la cattiveria giusta, vinciamo: su questo non ho dubbi. A volte, però, ci è mancato un po’ di mordente".
CHAMPIONS - "Se stiamo bene tutti, possiamo essere noi la sorpresa. Il girone ci ha dato fiducia: il Porto è forte e fisico, ma possiamo batterlo. E poi, una volta ai quarti, tutto può succedere: dipende da forma, morale, fortuna. E noi ci arriviamo con Lukaku e Brozovic in più".
MERCATO - "Vorrei restare, qui sto bene. La verità è che non lo so ancora, ma di sicuro non arriverò un'altra volta ad agosto senza conoscere il mio futuro. A luglio voglio sapere dove giocherò. Spero si trovi una soluzione al più presto per il mio riscatto: ho 35 anni, ma sto benissimo fisicamente e mentalmente".