Lazar Samardzic, centrocampista dell'Udinese, ha concesso un'intervista a Repubblica. Ecco le sue parole su mercato e non solo.
Lazar Samardzic, centrocampista dell'Udinese, ha concesso un'intervista a Repubblica. Ecco le sue parole partendo dal suo momento in bianconero: "Il mister mi chiede tanto, devo migliorare in difesa e ce la sto mettendo tutta. Mi sento il leader tecnico di questo gruppo, e sono i miei compagni a dirmelo. Sanno che sono forte con i piedi, ora devo fare il salto di qualità. Devo prendere la squadra in mano. La differenza dall'anno scorso è grande. C’è tanta pressione. Abbiamo anche un po’ di paura, ed è normale quando sei così giù. Guardiamo in alto, vogliamo risalire. Ma al tempo stesso pensiamo alla prossima partita. E quella di lunedì col Sassuolo sarà importantissima. In spogliatoio ci siamo detti che dobbiamo ragionare partita dopo partita. Dobbiamo vincere tanto. Anzi sempre, se possibile".
UDINE DOPO LIPSIA - "Ci siamo confrontati con i miei agenti, cercavamo un posto dove io potessi crescere. Una piccola città come Udine è perfetta, per me che sono nato a Berlino. Ho trovato un club moderno, con la giusta ambizione, ma dove i tifosi ti lasciano tranquillo. Penso sia il posto perfetto per crescere. In Serie A si gioca un bel calcio, con la mia creatività posso aggiungere tanto e fare la differenza".
INTER - "Sono troppo forti. Con noi hanno vinto quattro a zero, è molto difficile affrontarli. A centrocampo mi piacciono tutti. Conosco Calhanoglu, dai tempi in cui giocava in Germania, quindi devo dire lui! Potevamo essere compagni? Sono stato vicino all’Inter, poi è successo qualcosa, ma niente di grave. Saltata per mio padre? Non voglio tornare sull’argomento, aggiungendo un’altra pagina a questa storia".
NAPOLI - "Non sono mai stato vicino come si è detto".
JUVE - "Di questo non so niente. Comunque non è il momento per pensare al futuro, adesso dobbiamo salvarci con l’Udinese, poi vedremo".