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Samardzic: “Juve, non so niente! Mai stato molto vicino al Napoli e con l’Inter andò così”

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Lazar Samardzic, centrocampista dell'Udinese, ha concesso un'intervista a Repubblica. Ecco le sue parole su mercato e non solo.
Marco Astori

Lazar Samardzic, centrocampista dell'Udinese, ha concesso un'intervista a Repubblica. Ecco le sue parole partendo dal suo momento in bianconero: "Il mister mi chiede tanto, devo migliorare in difesa e ce la sto mettendo tutta. Mi sento il leader tecnico di questo gruppo, e sono i miei compagni a dirmelo. Sanno che sono forte con i piedi, ora devo fare il salto di qualità. Devo prendere la squadra in mano. La differenza dall'anno scorso è grande. C’è tanta pressione. Abbiamo anche un po’ di paura, ed è normale quando sei così giù. Guardiamo in alto, vogliamo risalire. Ma al tempo stesso pensiamo alla prossima partita. E quella di lunedì col Sassuolo sarà importantissima. In spogliatoio ci siamo detti che dobbiamo ragionare partita dopo partita. Dobbiamo vincere tanto. Anzi sempre, se possibile".

UDINE DOPO LIPSIA - "Ci siamo confrontati con i miei agenti, cercavamo un posto dove io potessi crescere. Una piccola città come Udine è perfetta, per me che sono nato a Berlino. Ho trovato un club moderno, con la giusta ambizione, ma dove i tifosi ti lasciano tranquillo. Penso sia il posto perfetto per crescere. In Serie A si gioca un bel calcio, con la mia creatività posso aggiungere tanto e fare la differenza".


INTER - "Sono troppo forti. Con noi hanno vinto quattro a zero, è molto difficile affrontarli. A centrocampo mi piacciono tutti. Conosco Calhanoglu, dai tempi in cui giocava in Germania, quindi devo dire lui! Potevamo essere compagni? Sono stato vicino all’Inter, poi è successo qualcosa, ma niente di grave. Saltata per mio padre? Non voglio tornare sull’argomento, aggiungendo un’altra pagina a questa storia".

NAPOLI - "Non sono mai stato vicino come si è detto".

JUVE - "Di questo non so niente. Comunque non è il momento per pensare al futuro, adesso dobbiamo salvarci con l’Udinese, poi vedremo".

AGENTI - "Meglio essere seguiti da un agente che da mio padre? Magari per altri calciatori è così, non per me. Sono io ad avere scelto di di lavorare con mio padre, non è stato lui a proporsi. E ho fatto bene. Dal punto di vista tecnico e contrattuale lo aiuta un amico, un avvocato tedesco con licenza da agente. Per il resto, papà conosce il calcio, è stato un buon giocatore fra i dilettanti. Di formazione è architetto, è quello è il suo primo lavoro».

STELLA ROSSA - "Mi piacerebbe giocarci a fine carriera, me lo sono sempre detto".

IDOLO - "Lionel Messi, mi piacerebbe conoscerlo".

SOGNO - "Giocare la Champions League e vincere tutto quello che si può vincere".

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