Già allora, lo ha raccontato tante volte, sognava un giorno di continuare a vestire quella maglia, ma “tra i grandi”, in uno stadio vero, lottando per i trofei più importanti. Ha aspettato, ha giocato e vinto con le Giovanili, ha esordito nell'anno più difficile, quello della B, è andato a Empoli, per una stagione, è tornato. E ce l'ha fatta: 389 volte, 18° bianconero di sempre. Quando ormai era già si era già affermato in Prima Squadra, diceva di dover segnare di più, perché anche per un centrocampista i gol sono importanti. Ne ha fatti 37, 10 in una sola stagione, la 2011/12, chiusa in doppia cifra come un attaccante di razza. Voleva vincere. E ha vinto: quattro Coppe Italia, tre Supercoppe Italiane e i sette scudetti del Mito.
Quei sogni di bambino li ha realizzati. Eccome. E con lui abbiamo sognato tutti. Perché vederlo crescere e diventare, anno dopo anno, uomo, marito, padre è stato quanto di più gratificante ci potesse essere. Aver avuto la possibilità di accompagnarlo in questo suo percorso, scoprendolo campione, giorno dopo giorno, è stato un privilegio e un onore.
E un piacere sarà seguirlo ancora, con qualsiasi maglia indosso. Perché quella bianconera, lo sappiamo, farà sempre parte di lui e della sua storia.
Grazie di tutto Claudio! E in bocca al lupo!".
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