MILINKOVIC - "Perché in panchina? Perchè aveva fatto tutte partite da 98-99' nelle ultime 5-6 e quindi era giusto fargli fare solo uno spezzone. Ora si sta parlando a Mediaset e l'aspetto importante è la Coppa Italia, ma poi ci sono altre situazioni che non possiamo sottovalutare. E' un ragazzo che sta giocando sempre, anche in nazionale. A metà stagione ha già 3000' in campo, se una volta invece di 90' ne fa 30-40' può essere salutare".
VECINO - "Le reazioni al Mondiale sono molto individuali e condizionate da quello che è successo durante la kermesse mondiale. Ho visto uscire non benissimo Vecino, anche mentalmente, un po' meglio Sergej, ora mi sembrano però due giocatori recuperati. Si tratta di situazioni soggettive, è molto difficile da dire".
PELLEGRINI - "L’ho allenato pochissimo perché quando eravamo alla Juventus ebbe un problema lui e poi io. Abbiamo fatto pochissimi allenamenti, ha un gran piede e può darci molto. Però gliel’ho detto che inserire un difensore preso a fine gennaio è difficile, non ce l’ho mai fatta. Bisogna allenarsi molto in un momento in cui non c’è tempo per allenarsi".
MARCOS ANTONIO - "È un giocatore particolare che ha bisogno di un sostegno particolare. Non è semplicissimo farlo giocare, noi solitamente abbiamo due interni molto offensivi e lui per struttura non può coprire tanto campo".
MAXIMIANO - "È stato anche sfortunato, ha avuto un periodo anche abbastanza lungo con una borsite facendo allenamenti molto limitanti".
STIPENDI - "Io non ero nel CdA. Noi non abbiamo fatto assolutamente niente se non fare un piacere alla società nel momento in cui ce l’ha chiesto, non penso a discussioni dal punto di vista del campo. La storia delle grandi società è fatto anche di questi momenti, la Juventus è una società forte. Pagherà quello che deve pagare e poi tornerà forte".
© RIPRODUZIONE RISERVATA