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Presidente FIGC: “Pronti a giocare ad agosto per salvare la Serie A! Lo scudetto a tavolino…”

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Intervenuto a Radio Marte, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato sulla possibile data di recupero del campionato di Serie A: “Il nostro compito deve essere quello di programmare delle date che comunque diano una speranza a...
Fabrizio Romano

Intervenuto a Radio Marte, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato sulla possibile data di recupero del campionato di Serie A: "Il nostro compito deve essere quello di programmare delle date che comunque diano una speranza a tutti coloro che amano il nostro sport. Oggi è il momento di programmare, fare una sorta di censimento sulla situazione e il momento di crisi nello sport e nel calcio. Stiamo cercando di mettere insieme tutti gli elementi e i progetti così che si possa cogliere in questo momento di negatività anche una speranza, per cambiare qualcosa del nostro mondo e ripartire".

SERIE A FINITA? - Alla domanda sulla Serie A già finita, Gravina replica: "Fino a quando avrò la possibilità, conserverò la speranza di far ripartire i campionati. Farò qualsiasi tentativo per arrivare a questa definizione. Sono cosciente e consapevole che è prematuro pensare a una data, ma dobbiamo pensare in positivo, anche per la salute degli italiani, dobbiamo sperare che questa situazioni termini nel più breve tempo possibile. Proveremo a fare il massimo per giocare anche a costo di chiedere il supporto delle massime istituzioni internazionali, mi riferisco alla Uefa e alla Fifa, di andare oltre il 30 giugno quindi sfruttando anche luglio e agosto. Dobbiamo pensare che il calcio, lo sport, si basano sul valore del confronto e dell’agonismo, quindi deve esserci sempre il verdetto del campo. Porteremo avanti la nostra idea e se ci arrenderemo lo faremo con l’onore delle armi".


DIFFICOLTA' - "L’Italia ha maggiore difficoltà nel recupero perché abbiamo 13 gare da recuperare e probabilmente si dovrà inserire le partite delle competizioni internazionali. Oggi parlare di date non ha alcun senso. Dobbiamo essere consapevoli e coscienti che per definire il nostro campionato ci servono 45-60 giorni. Se ci vengono concessi il mese di luglio e quello di agosto, così come si sta orientando la Uefa e tutte le federazioni, potrebbe quello il periodo di riferimento. Al di là di come andrà finire, ne parliamo perché è giusto farlo, ma dobbiamo oggi concentrarci innanzitutto sul fatto che a partire dal campionato 20/21, il calcio possa ricominciare con entusiasmo e una nuova filosofia".

SCUDETTO A TAVOLINO - "Tutto ciò che riguarda l’idea di non fare partite e non arrivare fino in fondo alle competizioni, la ritengo una sconfitta mia e del valore della competizione. Si aprirebbe uno scenario antipatico. Permettetemi ancora di rinunciare, ostinatamente, a fare riflessioni che portano a una conclusione del genere. Finché sarà possibile, continuerò a rigettare queste ipotesi".