SCUDETTO PRIMAVERA - “Con Pantaleo a Reggio Emilia ci siamo dati il cambio. Dopo la semifinale è andato via e sono arrivato io. Penso l’avrebbe sentita troppo. È stata un’emozione incredibile per entrambi. E quel che mi piace di questo grande dirigente, che a dicembre farà 74 anni, è l’impegno spasmodico e la cura dei dettagli che mette ogni giorno in qualsiasi cosa faccia: prima squadra, Primavera, Under 18. Non ci sono differenze. A Folgaria in ritiro ne portiamo 11 (di Primavera, ndr). E’ un messaggio forte”.
BARONI - “E’ stata una separazione serena. Ho lasciato che se ne occupasse in prima persona Pantaleo che segue la parte tecnica. L’idea era quella di ripartire da lui. Le volontà non si sono incontrate. Inutile dire di chi è la colpa. Ci teniamo due anni meravigliosi e spero che lui li porti nel cuore”.
D’AVERSA - “Sensazioni? Buone. Perché è un buon tecnico che fa parlare il campo e ha valori umani. Lo conobbi a una cena a Ostuni: una bella impressione. Dopo la presentazione sono rimasto della stessa idea”.
MERCATO - “Questo mi sembra un mercato più accorto per le piccole. Noi facciamo un mercato di opportunità. Se Hjulmand parte ci vuole uno che non lo faccia rimpiangere troppo. Per quanto Corvino e Trinchera siano abili e aziendalisti, è difficile fare operazioni a zero. Baschirotto, Gendrey e Strefezza? Sulle cessioni ne deve valere la pena. Ma nessun calciatore mi ha chiesto di voler andar via, anzi alcuni hanno finito le vacanze in Salento. Vuol dire che stanno bene”.
VIA FALCONE E COLOMBO - “Sostituti in Italia? Non è detto. E non c’è fretta. Corvino lavora ad ampio raggio, poi restringe la rosa”.
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