BRAHIM DIAZ - “Molti dimenticano che Brahim è ancora giovane e che è stata la sua prima esperienza da titolare in una grande squadra. È successo anche a Tonali un anno fa, può capitare che una pressione così importante porti ad alti e bassi. È iniziata alla grande, concordo, poi gli infortuni e il Covid gli hanno tolto la fiducia, e forse anche qualche mia decisione. Sono sicuro, però, che sia un grande calciatore, di qualità enormi e molto utile per il nostro modo di giocare. Se voglio che rimanga? Sì, naturalmente”.
ANCELOTTI - “Carlo parla spesso con Maldini, si è congratulato con me tramite lui. È grande. Ha vinto in tutti i campionati, ha un'intelligenza e una sensibilità che vanno oltre il normale. Sa gestire grandi squadre e grandi giocatori come nessun altro”.
ASENSIO - “È un grande giocatore, ma è del Real e sono troppo contento dei miei giocatori per parlare degli altri”.
MIX - “L'idea del club era quella, ma c'era un enorme sostegno per il nostro lavoro. Sanno che se si lavora con i giovani ci vuole tempo, ma siamo arrivati a questo risultato perché persone come Zlatan, Giroud, Maignan e Florenzi erano un riferimento per i più piccoli. C'era un mix perfetto, empatia tra tutti, e questo ci ha fatto dare più del 100%”.
KESSIÉ - “Suo addio dopo Donnarumma e Calhanoglu? Si gestisce guardando solo quello che dice il campo. Non ho mai visto nessuno di loro essere superficiale. Ho visto un'attenzione enorme, una professionalità e la voglia di dimostrare di essere bravissimi. Hanno funzionato benissimo ed è per questo che auguro loro sempre il meglio, proprio come auguro a Franck. È un ragazzo che ha dimostrato di essere un grande giocatore e una grande persona, lavorando sempre con il sorriso. Spero che vada tutto bene per lui, al Barça o ovunque, tranne se ci incontriamo in Champions League. Spero di batterlo lì (ride)”.
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