POPOLARITÀ - "Guarda il mio profilo Instagram. Quando lasciai la Polonia, avevo cinquemila followers. Ora ne ho un milione e mezzo. La popolarità è diventata enorme, ma la cosa più importante è il calcio. Rimango con i piedi per terra. Apprezzo ogni tifoso che vuole fare una foto con me. A volte però la gente mi avvicina anche quando sono in giro con mia moglie e voglio stare un po' solo con lei".
MOMENTO - "Mi guardo allo specchio, mi guardo dentro e cerco di capire i miei errori. C'erano troppe turbolenze nel club, i giocatori questo lo sentono. All'inizio, come squadra, non abbiamo creato opportunità e l'attaccante vive di questo. Ora stiamo migliorando ed è solo una questione di tempo prima che io torni a sparare di nuovo, posso farcela. Per i giornalisti italiani un giorno sei il Papa del calcio e un altro il peggior giocatore. Ma lo accetto lo stesso. Però nessuna di queste persone si è messa nei miei panni, ma comunque le copertine dei giornali non mi toccano. Anche dopo aver giocato bene mio papà mi fa notare su cosa posso migliorare. Non dice che sono il migliore e faccio tutto alla perfezione, ma va bene. Se dicesse che sono stato grande, ci sarebbe qualcosa di sbagliato. Probabilmente anche se vincessi il pallone d'oro, direbbe che l'ho preso male o che ho sbagliato (ride)".
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