VUCINIC - “I tifosi già mi amano, e io amo loro. Mi dicono “diventa come Vucinic”. Magari, rispondo io: qui Mirko ha fatto cose grandissime. Oggi è nello staff della nazionale del Montenegro, mi supporta sempre e mi riempie di consigli. Mi dice di pensare solo a fare gol. Quando ne ho fatti tre di fila invece mi ha detto “ora viene il difficile”. Aveva proprio ragione”.
FUTURO - “Vorrei scrivere la storia del Lecce. Qui sto davvero bene, mi sento a casa. Sarebbe un bel sogno portare il Lecce in Europa. Penso che se questo gruppo riuscisse a stare insieme due o tre anni, se non partisse nessuno e continuassimo con questa unione, siamo talmente giovani e bravi che potremmo avvicinarci alle posizioni che contano”.
ZIRKZEE - “Lui è già l’attaccante più forte che c’è in Italia, secondo me. Devo arrivare almeno al suo livello. Zirkzee mi ispira. So già però che i miei compagni in difesa troveranno un modo per fermarlo. Vincere ci è mancato così tanto che adesso non vogliamo far passare di nuovo tutto questo tempo. Dei difensori del Bologna invece mi preoccupa Calafiori. Marca davvero bene quel ragazzo”.
BANDA E ALMQVIST - “Due treni. Amo giocare con loro, come amo giocare con Piccoli perché è tanto intelligente”.
IDOLI - “Ne ho due: Ibrahimovic e Benzema. E poi Mirko Vucinic, ovviamente. Somiglianze con Karim? Tecnica, fisico, senso del gol: Karim è speciale, un nove con i piedi da dieci. Io non ho fatto ancora niente”.
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