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Carnevali: “Berardi-Juve, com’è andata davvero. Legame speciale con Mimmo, ecco quanto vale”

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A tutto Giovanni Carnevali. L’ad del Sassuolo ha parlato a Radio Serie A, partendo dal rapporto con l’ad dell’Inter Beppe Marotta. Ecco le dichiarazioni, riportate da TMW: “Dall’acquisto della società in poi è stata una...
Alessandro Cosattini

A tutto Giovanni Carnevali. L’ad del Sassuolo ha parlato a Radio Serie A, partendo dal rapporto con l’ad dell’Inter Beppe Marotta. Ecco le dichiarazioni, riportate da TMW: "Dall'acquisto della società in poi è stata una continua presa di coscienza delle difficoltà che ci possono essere: dai dilettanti si impara molto, è un mondo che mi affascina. Un giorno mi chiamò Giuseppe Marotta appena arrivato al Calcio Monza, aveva acquistato due ragazzi dalla nostra società. Andai a Monzello e con lui è nato subito un bel feeling, lo conoscevo come dirigente e lui mi conosceva come giocatore. Una delle prime cose che gli dissi fu: "dei due ragazzi che avete preso ce n'erano di più forti, ma è rimasto un giocatore che è il più bravo di tutti". Era il diciottesimo che nessuno aveva scelto, Marotta mi diede fiducia e lo prese. Io gli risposi: "Direttore, questo glielo regalo". Quel ragazzo fu poi l'unico ad arrivare in Serie A: Fabio Cinetti. Da lì è iniziato un rapporto di fiducia, è stato un maestro. C'è sempre stata grande stima, abbiamo lavorato insieme in diverse squadre. Ho imparato tanto da lui, dal punto di vista sportivo ma anche gestionale e di marketing. Il nostro è un rapporto di amicizia ma anche di litigi durante le trattative, perché poi ognuno fa gli interessi del proprio club. È capitato di litigare, parlando di giocatori ambiti da altre società per i quali si discuteva e non si riusciva a trovare un accordo”.

BERARDI-JUVE - “Se abbiamo mai litigato per Domenico Berardi? C'è stato un interesse per il giocatore quando Marotta era alla Juventus, avevamo trovato un accordo ma Berardi fece una scelta diversa: non fu una rinuncia ai bianconeri, ma una volontà di rimanere al Sassuolo provando a giocare per qualcosa di importante. Sono sempre felice se un giocatore importante rimane con noi, mi dispiace quando c'è una cessione perché sono giocatori a cui ci si lega”.


CON MAROTTA IN FUTURO - “Tornare a lavorare con Marotta? Sarebbe fantastico lavorare insieme, può darsi, dipende da cosa farà lui in futuro. Mi piacerebbe, da lui c'è sempre da imparare. Marotta Presidente della FIGC? È un grande manager e un grande politico, potrebbe essere un ruolo perfetto per lui perché conosce le problematiche del nostro mondo. Lui ha tutte le capacità per ricoprire qualsiasi ruolo".

BERARDI - "A Sassuolo si sta bene, anche se ci sono cose positive e cose meno. Io penso che Domenico sia un ragazzo speciale, bisogna conoscerlo bene perché viene criticato su cose non corrette. Tante volte si va a criticare questi giocatori che sposano la propria maglia: lui nasce e cresce con noi, c'è un legame speciale con la società perché è la nostra bandiera. Negli anni qualcosa può cambiare, possono nascere diverse opportunità. La sua scelta è stata quella di continuare con noi nonostante le offerte negli anni: penso che questo sia un valore importante. Poi ci possono essere opportunità e può arrivare il momento, come quest'anno, di avere l'idea di cambiare squadra. Fa parte del percorso. Quest'estate lo voleva la Juventus, un interesse non concreto perché non siamo mai arrivati a una vera e propria trattativa. La Juventus aveva idee diverse, nella testa del giocatore c'era questo desiderio di provare a cambiare, ma non c'è stato niente che si poteva ottenere. Quanto vale Berardi? Vale tanto, chiaramente dipende dal momento. Può essere intorno ai 30 milioni, anche perché l'anno prima avevamo avuto un'offerta da un grande club italiano, ma avevamo scelto di andare avanti insieme. Lui è un top, sotto tanti aspetti».

CESSIONI FRATTESI E LOCATELLI - "Ci sono due calciatori a cui mi sento particolarmente legato, Davide Frattesi e Manuel Locatelli. Sono due ragazzi che ho cercato di accontentare nel momento della cessione. Il lato economico di una cessione è importante, ma non determinante. A esempio, Locatelli voleva andare assolutamente alla Juventus, noi lo abbiamo accontentato pur rinunciando sotto l'aspetto economico perché c'era l'interesse di un'altra società, l'Arsenal. Il soprannome "Scansuolo"? Non ci conoscono, tante volte si è pensato facessimo affari con la Juventus, ma non era così. A esempio, abbiamo fatto più trattative con la Roma che con altre squadre, abbiamo preso tanti giovani da loro. Era un detto iniziale come se ci fosse un legame particolare tra Sassuolo e Juventus, ma noi abbiamo la fortuna di avere un buon rapporto con tante società".

STAGIONE ATTUALE - "Una stagione difficile, le motivazioni sono diverse, sarebbe troppo facile dire che abbiamo venduto molti giocatori e che quelli acquistati hanno reso meno. Avevamo ambizioni diverse, qualche errore l'abbiamo fatto noi come società, qualche colpa potrebbe averla il mister, così come i giocatori. Tutti assieme dobbiamo assumerci le nostre responsabilità sapendo che ogni anno c'è qualche squadra che si pensa possa ottenere qualcosa di diverso. Non siamo abituati a lottare, ma dovremmo farlo presto, spronando i giocatori. Credo che anche in questo mister Ballardini ci possa dare un aiuto. È una squadra molto unita, formata da bravi ragazzi, dobbiamo venirne fuori nel più breve tempo possibile. Esonero di Alessio Dionisi? Mi è costato tanto perché non siamo abituati, quando credi in un allenatore – e io credo che mister Dionisi abbia tutte le possibilità per fare l'allenatore a un livello alto – ti dispiace, anche perché conosci la persona, con cui c'è sempre stato un grande feeling. Le difficoltà bisogna superarle insieme, è troppo facile cambiare dopo poche partite. Non è bello e non è giusto, ma quando capisci che è necessario non c'è un'alternativa, anche se è una soluzione sofferente. Mister Ballardini? In queste situazioni ci può aiutare, ha grande esperienza. Lo sto conoscendo bene in questi giorni: è una persona di poche parole, ma concetti ben chiari e precisi, che è quello che occorre a noi in questo momento. Credo che ci possa dare una mano".

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