RIBERY - “È ancora indietro, è un grande professionista e si conosce. Ho parlato con lui e si sente ancora competitivo, darà una mano sia in campo che fuori. Mi ha convinto subito, dal tono di voce. Io lo porto domani perché è pronto, lui vuole esserci e io voglio che ci sia. Potrebbe anche esserci l’opportunità di farlo giocare. L’ho visto molto competitivo anche in allenamento, non si risparmia”.
VLAHOVIC - “Ha la mia stima già dall’anno scorso, ha fatto un buon precampionato ed è diverso da Boateng. Ma bisogna porsi una domande: se sbagliasse anche in campionato un gol come quello fallito contro il Galatasaray lui e la piazza come reagirebbero? Ha le caratteristiche giuste per il mio gioco, non è vero che mi piace solo il falso nueve. I gol da qualche parte devono arrivare, se non dall’attaccante dagli esterni d’attacco. Chiesa è fortissimo ma l’anno scorso ha fatto solo 6 gol. Sottil si affaccia per la prima volta alla Serie A, anche Montiel è giovane. Ribery è straordinario, è uno degli assistman più importanti d’Europa, anche se non è un goleador da doppia cifra. Poi qualche gol arriverà dai difensori, alla fine bisogna fare la somma. Chi può fare i gol che ci mancano? Magari i giovani, Vlahovic e Sottil, anche Chiesa che deve farli”.
ATTACCO - “Abbiamo tre attaccanti e bisogna lavorare con quelli. Io parlo poco, a volte mi vengono attribuite cose che non ho detto. Dico che per essere competivi bisogna trovare i gol da qualche parte”.
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LIROLA - “Sta meglio, lo valutiamo oggi”.
BIRAGHI - “Fino a prova contraria è della Fiorentina. Ci sono delle valutazioni tecniche e psicologiche che farò di volta in volta”.
CHIESA - “Ho fatto una battuta sul ruolo di falso nueve, ci avevo pensato intimamente. Lui può giocare dappertutto, bisognerebbe lavorarci. Ma la fascia è dove si esprime meglio, ha tutto. A volte le intuizioni arrivano anche per caso, come Mertens e Totti. Non è la doppia cifra sia un obiettivo, li deve fare perché ha le qualità per farli”.
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