JUVENTUS - "Un mio ritorno? Falso, non c’è stato nulla di concreto. Con Agnelli ancora oggi un ottimo rapporto. Nel calcio ho ricevuto molto e soprattutto ho dato molto. Ho ricevuto tanto nella prima fase della mia vita e adesso è giusto che io dia qualcosa agli altri. Credo di aver dato tutto nel mondo dirigenziale".
IL GOL - "La rete più determinante in tutta la mia carriera? Credo che quello di Alexis Sanchez nel mio, tra virgolette, modesto palmares, sia stato il gol che ha lasciato il segno più forte. Ha segnato e pochi istanti dopo è finita la gara. Mi era capitato di vincere altre finali, ma mai all'ultimo istante. Se devo guardare la spettacolarità del gol mi ricordo Cassano contro la Juve. Il gol dei miei sogni? Quello del centrocampista che avanza, salta tutti e la appoggia in rete di testa".
IL COLPO - "L'operazione di mercato che ricordo con più piacere? Pogba. Lo abbiamo preso a zero e rivenduto allo stesso club (lo United, ndr) per 110 milioni".
RONALDO - "L'arrivo di Ronaldo alla Juve? Quando acquisti un giocatore devi fare una valutazione a 360 gradi: io ho fatto mie considerazioni. E' veramente leggenda quando si dice che ci sono stati contrasti su questi operazione: è giusto ci sia una contrapposizione di opinioni".
11 DA SOGNO - "Giocando con il 4-4-2, direi Buffon in porta, perché è un'icona del calcio, quindi a destra Lichtsteiner, libero Luca Pellegrini, una delle mie operazioni, l'altro centrale Chiellini e come terzino sinistro Maldera che mi è sempre piaciuto. A centrocampo metto Pirlo, un leader silenzioso che non ama parlare ma con lo sguardo comunica tanto e che ha rappresentato moltissimo per me, Vidal, un altro giocatore che mi ha dato moltissimo. Metto Del Piero come numero 10 ma anche Recoba, bellissimo: con lui un Venezia spacciato ha ritrovato la forza per salvarsi. Nella mai storia è stato l'elemento più determinante nel cambiamento di un risultato. Per affetto metto Anastasi, ho con lui un rapporto emozionale perché io ero il raccattapalle in quel momento. Poi potrei mettere Lodetti e Suarez".
FUTURO - "Ho ricevuto molto nella mia prima fase della mia vita calcistica, quando sono partito dal basso. Adesso è giusto che anch'io dia qualcosa agli altri. I sogni li ho sempre, e anche non si riescono a raggiungere, bisogna avere la forza e la capacità di crearsene dei nuovi. Penso di essere quasi vicino ad aver dato tutto nel ruolo dirigenziale, per cui la prossima esperienza che mi piacerebbe fare, ma qui c'è ancora del tempo che ci separa (vuol dire dall'iniziarla, ndr), è quella di una mia attività politica-sportiva. Voglio dare un contributo di crescita al nostro movimento sportivo, e principalmente a quello calcistico, perché secondo me purtroppo in Italia lo sport è ancora poco apprezzato e considerato".
MESSI-INTER - "Me l'hanno raccontata ma non riguarda la mia gestione. Moratti? Dico solo che riguarda l'Inter del passato".
CASSANO - "Il più difficile da gestire? Vero ma in quella Sampdoria ha regalato delle cose difficili da trovare in una provinciale. Uno a cui ho voluto bene? Cassano nonostante oggi ci siano rapporti più tesi: gli ho voluto bene, essere arrivato ad un palcoscenico importante nonostante le difficoltà della vita lo depone come un ragazzo che è riuscito ad arrivare in alto. Questo mi ha affascinato. Quello che si prova non necessariamente deve essere corrisposto".
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