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Maldini: “Leao, le offerte per Theo, Botman, zero dubbi su CdK, colpi futuri: dico tutto”

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Paolo Maldini, direttore dell’area tecnica del Milan, è stato ospite Festival dello Sport 2022 a Trento. Le sue parole fra calciomercato e aneddoti di campo raccolte da MilanNews. THEO – “Il primo acquisto reale è stato Krunic...
Andrea Agostinelli

Paolo Maldini, direttore dell'area tecnica del Milan, è stato ospite Festival dello Sport 2022 a Trento. Le sue parole fra calciomercato e aneddoti di campo raccolte da MilanNews.

THEO - "Il primo acquisto reale è stato Krunic con cui eravamo già d'accordo l'anno precedente, è stata la prima cosa che ho fatto da solo. Per Theo siamo andati prima a parlare con il Real, con Theo ho usato le stesse parole che userei con mio figlio. Un pochino con i miei calciatori sento questo rapporto padre-figlio, so benissimo quali sono le difficoltà a cui si va incontro a quell'età. Dico che ci sono momenti bellissimi ma anche momenti delicati, io cerco di dare supporto a questi ragazzi prima che a questi calciatori".


GIROUD - "È un campione, punto e basta. Ha vinto un Mondiale, gioca in nazionale, è un professionista esemplare. La caratteristica principale di un campione è che è umile ed è un uomo squadra. Un campione viene fuori quando c'è bisogno. All'inizio è stato limitato da qualche infortunio, ma poi è venuto fuori. Ma è la storia di tanti giocatori che sapevano che l'occasione era quella. Internamente sapevamo che quella era l'occasione per arrivare ad un sogno, lo sentivamo, ci abbiamo creduto e i risultati sono arrivati"

DEKETELAERE - "Innanzitutto il mercato è dinamico. Noi abbiamo provato a prendere Botman prima di Charles, che avrebbe esaurito quello che era il nostro budget e avremmo virato su altri calciatori per quel ruolo lì. Le nostre idee a maggio rispetto a quello che è successo alla fine non c'è quasi un filo conduttore. A questo punto del nostro cammino non dobbiamo prendere giocatori medi, ma di grandissima prospettiva: Charles è uno di questi. È un 2001, ha fatto vedere cose importanti in Champions. C'è bisogno di tempo, so che il tifoso e i giornali non aspettano, ma noi dobbiamo aspettare. Io faccio l'esempio di Platini che alla Juventus per i primi sei mesi non ha fatto bene, poi è tornato a vincere tutto. Un 2001 non è pronto per farsi carico di tante responsabilità in un club come il Milan, questo equilibrio dobbiamo darlo noi. Sappiamo quali sono le strade per portare a crescere i giovani. Sui giovani si fanno delle scommesse, non tutte si vincono ma su di lui abbiamo davvero pochissimi dubbi".

KALULU - "In quel momento lì Kjaer era fuori, come Romagnoli. Tomori si era operato al menisco. Dovevamo affrontare 6-7 partite con due centrali di ruolo, Kalulu e Gabbia. Avevamo incrociato le dita, ma sono stati fondamentali. La cosa bella dello Scudetto dell'anno scorso è che sono stati tutti protagonisti: Tatarusanu col rigore parato al derby, mio figlio Daniel con il gol allo Spezia. Tutto il gruppo era coinvolto, anche grazie alla conduzione di mister Pioli che in questo è veramente fantastico".

LEAO - "Oltre a Leao c'è qualche altra offerta che ho rifiutato? Sì, c'è un 'non vi presentate neanche'. Theo? L'hai detto tu (ride, ndr). È un calciatore di altissimo livello. Ma non solo per lui, anche per altri. Se poi si presentano comunque dobbiamo vedere. Ma non necessitiamo di una cessione, i costi sono a posto. Ma i giocatori ormai incedibili non esistono più".

PIOLI - "Lo conoscevo perché ho giocato insieme a lui in U21 tantissimi anni fa. Non sapevo che avesse questa carica sul campo che è contagiosa, sprigiona energia che è incredibile. Questa energia è davvero incredibile, riesce a trasmettere ogni giorno qualcosa di eccezionale, condivide i nostri progetti, le nostre strategie sul mercato. Non prende alibi. Tutte cose che abbiamo chiesto e che lui ha accettato perché lui è così. È cresciuto lui e ha fatto crescere noi, è un leader nato. Era considerato un normal one, al giorno d'oggi essere normali è già una grandissima cosa. A volte ci sono agenti che mi descrivono i loro calciatori "si allena sempre, è sempre puntuali". Le cose normali ora sono eccezionali. È un rapporto speciale, ci confrontiamo, condividiamo, litighiamo. È un sanguigno. Finalmente ha trovato un ambiente in cui può far vedere quello che realmente è come uomo e come allenatore".

SCUDETTO - "Sicuro di vincerlo? C'era un'idea da trasmettere. Mi è successo anche da calciatore con l'ultima Champions. Ci è stata una prima parte di stagione non tanta buona, non giocavamo bene a novembre: ho cercato con Carlo una reazione e abbiamo messo in giro questa idea di vincere la Champions. Con Zaccheroni uguale, quando abbiamo vinto lo scudetto. Io sono molto realista, ma sono un grande sognatore. Credo che sia alla base di tanti sportivi e tante squadre, sognare di arrivare al risultato massimo. È una cosa che ho imparato col tempo e che trasmette fiducia. Non ero sicuro di poter vincere lo scudetto, ma ci credevo: so cosa vale la squadra. Questa cosa qua l'ho detta a Natale, non avevamo budget per il mercato: la Juventus ha preso Vlahovic, l'Inter Gosens, allora un piccolo budget è venuto fuori. Io ho detto: "Non lo voglio, siamo forti così". Da lì...".

MASSARA - "A me piaceva Kjaer come giocatore, ma non lo conoscevo nei dettagli: lui ha insistito molto. È un giocatore sul quale Ricky ha spinto tanto".

MERCATO - "Siamo attenti a quello che pensiamo che ci voglia, ma dobbiamo vedere come va questa stagione. Se facciamo l'esercizio di ricordarci cosa pensavamo prima della scorsa stagione è stato stravolto tutto completamente: devi essere aperto mentalmente. Come si comporta Pioli? Opinioni sulle strategie, sul futuro. Non ci soffermiamo tanto sui nomi ma sui profili: all'inizio non era così. Ci diceva che tanti dei ragazzi che sono arrivati non li conosceva. Condividiamo le idee su quello che c'è bisogno. Ad esempio sul difensore, Botman e Tomori sono giocatori abbastanza diversi. In momenti diversi c'era bisogno prima di uno e poi di un altro, poi si cambia idea e si cambia anche strategia".

IBRA - "Come sta? Anche lui sa che il recupero è difficile, ma quando io e Ricky siamo andati da lui per la proposta di rinnovo gli abbiamo detto che deve considerare al 100% un calciatore, con l'obiettivo di rientrare da protagonista per la seconda parte della stagione. È partito con questa idea, vuole tornare a stagione. L'anno scorso quando le poche volte non ha avuto male è stato uno Zlatan determinante. Si deve considerare un calciatore al 100%. Per il futuro non si deve preoccupare. Ha un po' questa ansia del dover smettere, ma è normale. Col tempo capisci che è più una fatica continuare. Cosa fa nel futuro? Lui fa Zlatan (ride, ndr)".

MAIGNAN - "È tra i primi tre al mondo? Tutto molto soggettivo, quello che fa lui rispetto a tanti altri portieri è particolare. La sua capacità di calciare col destro e col sinistro, è il migliore dei nostri centrali a far girare la palla. È un portiere moderno, è un pignolo, ha voglia di arrivare, è ambizioso. È stato un acquisto molto molto azzeccato, un grande acquisto nel calcio moderno".