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La Serie A preoccupa: Draghi chiama Gravina! Il comunicato della Lega e l’ipotesi Torino

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La Serie A non intende fermarsi. Lo ha confermato la Lega Serie A con una nota ufficiale diffusa al termine di una nuova assemblea: “La Lega Serie A, al termine dell’Assemblea odierna, ribadisce con fermezza la fiducia di poter...
Andrea Agostinelli

La Serie A non intende fermarsi. Lo ha confermato la Lega Serie A con una nota ufficiale diffusa al termine di una nuova assemblea: "La Lega Serie A, al termine dell’Assemblea odierna, ribadisce con fermezza la fiducia di poter proseguire lo svolgimento delle proprie competizioni (Serie A TIM, Coppa Italia Frecciarossa, Supercoppa Frecciarossa) come da programma, grazie all’applicazione del regolamento organizzativo approvato ieri dal Consiglio di Lega. Come da nota diffusa ieri, la Lega Serie A auspica inoltre che nella riunione governativa di mercoledì prossimo si possano individuare in modo chiaro degli strumenti di coordinamento delle ASL territoriali per assicurare una gestione uniforme delle situazioni da covid-19 nelle squadre".

Al netto di nuove restrizioni da parte delle ASL, la 21ma giornata di Serie A si dovrebbe disputare con due soli rinvii: Cagliari-Bologna e Udinese-Atalanta. Verona-Salernitana si dovrebbe disputare mentre per Torino-Fiorentina c'è l'ipotesi dello slittamento al lunedì sera, riporta Sportitalia. Se no anche questa gara salterebbe.


Nel frattempo, Gazzetta riferisce di un contatto telefonico fra il premier Mario Draghi e il presidente della FIGC Gabriele Gravina in cui il Primo Ministro avrebbe chiesto di prendere in considerazione l'idea di fermare il campionato per due settimane oppure di ragionare sull'ipotesi di un'autoriduzione della capienza negli stadi: "Il presidente federale Gabriele Gravina riferisce del contesto generale e di una telefonata ricevuta dal premier Mario Draghi. Un colloquio senza nessuna tensione, e senza nessun aut aut. Ma con Draghi "preoccupato" che si è rivolto a Gravina per chiedergli lo stato dell'arte nel mondo del calcio in questo momento davvero complicato. Il presidente federale ha spiegato la fermata generalizzata di tutti i campionati, dalla B in giù (anche la C ha rinviato la giornata del 16 gennaio), compresi quelli dilettantistici e giovanili (che si prevede di riprendere il 30 gennaio). Ma ha anche fatto presente le difficoltà di calendario per la serie A. E il rischio di un'interruzione del percorso sul piano della tenuta del sistema. Stesse parole usate anche nell'assemblea di Lega. Per ora, l'orientamento dei club è quello di non fermarsi e di andare avanti, con la consapevolezza però che altri scenari potrebbero prodursi visti i dati dell'avanzamento della pandemia. In pratica, le porte chiuse nel giro di 2-3 settimane se le cose non migliorassero".

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