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Inzaghi: “Cambierà tutto: si gioca ogni 3 giorni! Tra l’incubo infortuni e il nostro vero problema…”

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Intervistato dal Corriere dello Sport, Simone Inzaghi, allenatore della Lazio, racconta le sue sensazioni in merito al campionato che attende di conoscere l’eventuale ripartenza con date e possibilità reali, mentre la Juventus e...
Fabrizio Romano

Intervistato dal Corriere dello SportSimone Inzaghi, allenatore della Lazio, racconta le sue sensazioni in merito al campionato che attende di conoscere l'eventuale ripartenza con date e possibilità reali, mentre la Juventus e l'Inter rimangono le potenziali concorrenti.

CONDIZIONI - "Quando si è fermato il campionato stavamo molto bene. Quando ripartirà, cercheremo di farci trovare pronti".


RIPARTIRE - "Sarà difficile, come fare un altro ritiro. E poi giocheremo una volta ogni tre giorni. Se il campionato non si fosse fermato, avremmo giocato una partita a settimana e avevamo lavorato a una stagione con quel criterio, il nostro vero problema. Cambierà tutto. Sappiamo cosa dovremo affrontare e cercheremo di farci trovare pronti".

ALLENAMENTI - "Adesso ci stiamo allenando a gruppi ben distanti e definiti, stiamo cercando di aumentare leggermente i carichi di lavoro per farci trovare pronti quando avremo il via libera per gli allenamenti di gruppo. Con le partite ravvicinate, bisognerà evitare gli infortuni che saranno un problema vero e il recupero diventerà più faticoso. Sarà dura, lo sappiamo".

PERCORSO - "Sono contentissimo del mio percorso, già aver vinto queste coppe da giocatore, da allenatore della prima squadra e della Primavera è stato fantastico. Quello che stavamo facendo quest’anno è qualcosa di straordinario, grazie ai giocatori in primis, alla società che non ci fa mancare nulla, ai nostri splendidi tifosi, perché nelle ultime partite giocare all’Olimpico o in trasferta non faceva differenza. Avevamo un seguito pazzesco e si era creata un’alchimia fantastica, poi purtroppo tutto si è fermato".

QUARANTENA - "E’ stato un periodo molto difficile, credo lo abbiano vissuto tutti, non solo noi del calcio. Già essere tornati a fare quello che più ci piace, potersi vedere sul campo anche se a gruppi e con le giuste distanze, è stato importante. Ci vuole ancora pazienza, ma credo si possa tornare alla normalità. Come prima".

SOGNO - "Un sogno per i laziali? Tutti lo sanno, ma non voglio dire niente, proprio come il 14 maggio del 2000 prima di scendere in campo...".