RIPARTIRE - "Sarà difficile, come fare un altro ritiro. E poi giocheremo una volta ogni tre giorni. Se il campionato non si fosse fermato, avremmo giocato una partita a settimana e avevamo lavorato a una stagione con quel criterio, il nostro vero problema. Cambierà tutto. Sappiamo cosa dovremo affrontare e cercheremo di farci trovare pronti".
ALLENAMENTI - "Adesso ci stiamo allenando a gruppi ben distanti e definiti, stiamo cercando di aumentare leggermente i carichi di lavoro per farci trovare pronti quando avremo il via libera per gli allenamenti di gruppo. Con le partite ravvicinate, bisognerà evitare gli infortuni che saranno un problema vero e il recupero diventerà più faticoso. Sarà dura, lo sappiamo".
PERCORSO - "Sono contentissimo del mio percorso, già aver vinto queste coppe da giocatore, da allenatore della prima squadra e della Primavera è stato fantastico. Quello che stavamo facendo quest’anno è qualcosa di straordinario, grazie ai giocatori in primis, alla società che non ci fa mancare nulla, ai nostri splendidi tifosi, perché nelle ultime partite giocare all’Olimpico o in trasferta non faceva differenza. Avevamo un seguito pazzesco e si era creata un’alchimia fantastica, poi purtroppo tutto si è fermato".
QUARANTENA - "E’ stato un periodo molto difficile, credo lo abbiano vissuto tutti, non solo noi del calcio. Già essere tornati a fare quello che più ci piace, potersi vedere sul campo anche se a gruppi e con le giuste distanze, è stato importante. Ci vuole ancora pazienza, ma credo si possa tornare alla normalità. Come prima".
SOGNO - "Un sogno per i laziali? Tutti lo sanno, ma non voglio dire niente, proprio come il 14 maggio del 2000 prima di scendere in campo...".
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