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Ibrahimovic: “Futuro, ora decido ma devo stare bene: smetto come voglio io! Raiola direbbe…”

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Zlatan Ibrahimovic è esploso per la vittoria dello Scudetto. E intervistato da Sky e Dazn ha parlato anche del suo futuro, oltre che del titolo: “E’ bellissimo, l’ultima volta che abbiamo vinto c’ero io. Undici anni dopo...
Guglielmo Cannavale

Zlatan Ibrahimovic è esploso per la vittoria dello Scudetto. E intervistato da Sky e Dazn ha parlato anche del suo futuro, oltre che del titolo: "E' bellissimo, l'ultima volta che abbiamo vinto c'ero io. Undici anni dopo vinciamo e ci sono. Quando sono arrivato ho fatto una promessa e l'ho mantenuta. Tanti ridevano, ma abbiamo lavorato e abbiamo fatto capire alla squadra cosa significa soffrire", riporta TMW.

RAIOLA - "Dedico a Mino, era uno di quelli che mi voleva al Milan e mi aveva detto che ero l'unico che potevo salvarlo al Milan. Gli dedico questo trofeo. Mino avrebbe detto: giochiamo ancora 10 anni e rubiamo più soldi".


FUTURO - "In questi giorni decido. Devo stare bene, devo fare qualcosa. Quando sto bene posso vedere com'è la mia situazione. Quando sono in campo faccio ancora differenza. Non vedo un altro Ibra. Prima devo fare qualcosa per stare bene. Se starò bene non è stata la mia ultima partita. Se mi devo operare? Vediamo...".

SOFFERENZA - "Ho sofferto troppo, ho passato brutto tempo fisicamente ma anche altre cose personali. Alla fine ho vinto questo trofeo e ho fatto di tutto per aiutare. Poi ho avuto un po' paura di smettere, ma voglio farlo come voglio io".

LEAO - "Tutti sapevano che aveva un potenziale enorme. Ci ho provato in tutti i modi di farlo andare a 2000 all’ora tutti i giorni, ma la sua crescita non è grazie a me ma grazie a lui. Ha capito quanto è forte, devo fargli i complimenti. La mia paura su di lui è che capisca quanto forte è e quanto forte diventa dopo questo".

BERLUSCONI - "Prima di tutto il presidente Berlusconi e il capo Galliani mi hanno ridato felicità dopo Barcellona e io ho voluto dare il più possibile in cambio. Il primo giorno a Milanello mi sentivo a casa, a Milanello non c’è fretta, non c’è orario per tornare a casa perché sei già a casa. Milano è come la mia seconda casa, è tutto al top, cosa devo dire? Tutto perfetto. Questo è un progetto totalmente differente dai tempi di Berlusconi, lui diceva un nome e quel nome arrivava. Tutti i i migliori al mondo li portavano al Milan. Questo è un progetto più lungo, più talentuoso. Quando è così devi lavorare in modo differente, devi creare un gruppo molto forte e vincere con tanto sacrificio e tanta sofferenza. Il gruppo è riuscito a fare tante cose. Poi il futuro dipende dal club. In Italia abbiamo fatto il massimo, in Europa ora abbiamo un po’ di esperienza. Non so cosa succederà col club, se è in vendita. Ma non è un mio problema: mi danno venti giocatori e un allenatore e inizia il mio lavoro".

SCUDETTO - "E' la mia soddisfazione più grande. Quando sono tornato, in conferenza stampa ho detto che avrei riportato il Milan al top. In tanti ridevano e invece ora siamo qui che abbiamo vinto lo scudetto. Abbiamo fatto tanti sacrifici, ma niente è impossibile. Ho sofferto tanto quest'anno, parlerò nei prossimi giorni, ma mi voglio godere questo trofeo".

PIOLI - "Il mister ha fatto grandi cose. Tutti erano da qui due anni fa, ma abbiamo lavorato tanto e alla fine abbiamo vinto noi. Era una situazione complicata. Siamo cresciuti tanto. Il mister mi dà grandi responsabilità, era un po' stressato negli ultimi mesi, ma io ero al suo fianco".

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