Per adattarsi serve tempo, e di ciò non se ne può fare una colpa a nessuno. Perché il tempo è ciò che scandisce la nostra vita e ciascuno viaggia ad un suo proprio ritmo. È servito tempo per capire la reale portata di questa pandemia. Per comprendere che passeggiare per strada, baciare i propri figli, esultare dopo un gol, stringere la mano a un amico sarebbe diventato un gesto da evitare. Sbagliato. Dannoso.
[…] Il nostro campo è la Terra e non ha confini. Ce lo sta insegnando questo nemico micidiale e invisibile. È un virus, corre veloce: per sconfiggerlo ci vuole tempo, ovvero capacità di adattamento, alias… come e quanto ciascuno di noi supporta l’altro.
Non abbiamo difese ma siamo in partita: sette miliardi di persone, tutti in campo a supportarci, tutti titolari.
Un gran bel team: non è così…?".
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